Evasione da nove milioni Arrestati due imprenditori

Angri: i titolari di una società che vendeva telefonini non hanno mai versato l’Iva Dietro la truffa un vorticoso giro di fatture inesistenti e operazioni “taroccate”

ANGRI. Una truffa ai danni dello Stato per operazioni inesistenti: due noti imprenditori originari di Angri sono finiti agli arresti domiciliari, per ordine del Gip del Tribunale di Velletri. Il giudice ha disposto un sequestro di immobili e conti correnti per 8 milioni di euro a carico dei due. Alfonso Mauri e Giovanni Pizzo, di 69 e 64 anni, sono stati arrestati dai finanzieri del comando provinciale di Roma nell’ambito dell’indagine coordinata dal pm Travaglini della Procura di Velletri. L’inchiesta è partita da una società, ubicata a Frascati, luogo di residenza anche di uno dei due uomini arrestati, operante nella vendita di prodotti elettronici e di telefonia. Dagli accertamenti contabili della finanza era emersa a carico della società un’evasione fiscale per 9 milioni di euro. Fatture inesistenti, operazioni commerciali dubbie avevano spinto i finanzieri ad interrogare l’amministratore della società che si è poi rivelato una testa di legno dei due angresi.

Gli accertamenti delle Fiamme Gialle di Frascati hanno permesso di scoprire che i due erano ricorsi al collaudato meccanismo consistente di dichiararsi, in occasione delle forniture di merce, «esportatore abituale» per evitare l’addebito dell’Iva, in realtà rivendendo sul territorio nazionale, a prezzi estremamente competitivi, la merce acquistata dagli ignari fornitori.

La società era, quindi, destinata «a morire», senza che l’Erario potesse in alcuna maniera riscuotere i consistenti crediti tributari vantati. Ma il caso è diventato clamoroso, quando morto il rappresentante legale ufficiale e prestanome dei due che tra l’altro era un portatore di handicap, i truffatori si erano presentata in banca, con un altro prestanome, per ottenere una linea di credito e continuare a proseguire l’attività commerciale. A quel punto, i militari della guardia di Finanza – completate le indagini – hanno presentato un dettagliato dossier al pm che ha chiesto l’arresto dei due malfattori, uno dei quali già noto alle forze dell’ordine per precedenti truffe.

Nel corso dell’operazione, i finanzieri hanno sequestrato per equivalente, otto immobili, conti correnti e danaro contante per 9 milioni di euro. I due imprenditori sono finiti agli arresti domiciliari, uno ad Angri dove è residente, l’altro a Velletri dove si era trasferito per seguire da vicino la sua attività. I due angresi, secondo quanto ricostruito dai finanzieri sono amici di infanzia ed hanno fatto spesso affari insieme. Questa volta entrambi sono finiti ai domiciliari.

Nei prossimi giorni, il Gip di Nocera interrogherà per rogatoria, l’imprenditore detenuto ai domiciliari ad Angri, mentre il Gip di Velletri interrogherà l’altro complice per verificare la versione dei due sugli episodi contestati. I due indagati sono accusati di truffa aggravata ed evasione fiscale per omessi versamenti dell’Iva.

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