«Estrarre petrolio in mare è un rischio»

Attivisti di Legambiente nei mercati rionali per spiegare le ragioni del “Sì” ed invogliare gli elettori a recarsi alle urne

SALERNO. «Non restate muti come pesci». Questo il monito lanciato, ieri mattina, dalla drammaturga Flavia D’Aiello con i suoi coloratissimi pesci “anti trivella” presso il mercato rionale di via Piave, in zona piazza San Francesco durante la giornata di Legambiente, in sinergia con il comitato acqua pubblica Salerno, per sensibilizzare i salernitani sullo scottante tema delle “trivelle”. Domenica prossima, 17 aprile, infatti, gli italiani saranno chiamati alle urne per esprimere la propria preferenza sulle trivelle, un referendum fortemente voluto da nove Regioni, tra cui la Campania, sul quale però anche i salernitani nutrono ancora parecchie perplessità.

Camminando tra le bancarelle del mercato ortofrutticolo il quadro è abbastanza chiaro: c’è chi scuote la testa, chi resta immune al problema e chi ancora non sa che domenica prossima si andrà a votare. Il quesito che si troverà sulle schede è semplice: “Volete che, quando scadranno le concessioni, vengano fermati i giacimenti in attività nelle acque territoriali italiane anche se c’è ancora gas o petrolio?”. Chi vuole che le trivelle vengano eliminate dai mari italiani dovrà barrare il sì. Chi invece, vuole che restino lì, dovrà optare per il no.

In apparenza il concetto sembra semplice, ma non per tutti. E quindi si riparte proprio da qui, dai mercati rionali, di sabato quando l’affluenza è maggiore. «Abbiamo notato – sottolinea Elisa Macciocchi, presidente di Legambiente Salerno “Orizzonti” – che a non avere le idee chiare sono maggiormente le persone anziane, ma soprattutto loro sono quelli che, quasi sicuramente, non si recheranno alle urne domenica prossima».

Durante la mattinata i ragazzi dell’associazione hanno distribuito anche un volantino dove sono riportati i motivi per cui bisogna fermare le trivelle: per mettere un freno all’estrazione di petrolio e gas nei nostri mari, per non privilegiare gli interessi di pochi, per non esporci a inutili rischi ambientali, per cambiare il futuro energetico del nostro Paese, che non può che essere rinnovabile. «Il nostro obiettivo – puntualizza il presidente – è anche quello però di spingere le persone ad andare a votare comunque, affinché si di raggiunga il quorum (il 50% + 1 degli aventi diritto) e dire “sì” all’unico futuro che l’Italia merita: rinnovabile, pulito e giusto». E aggiunge: «I più difficili da raggiungere e da sensibilizzare sono però coloro che vivono nell’entroterra e che non hanno molti mezzi per informarsi. In queste settimane abbiamo ricevuto anche tantissime email di persone che volevano chiarimenti ulteriori in merito».

Un impegno, quello di Legambiente, che va ben oltre le giornate di sensibilizzazione organizzate in questi giorni: «Per martedì – continua il presidente – abbiamo indetto un flash mob sotto la Provincia a cui parteciperà anche la delegazione di Legambiente Campania». Ma non è tutto perché «abbiamo avviato un progetto con le scuole elementari e le scuole medie, abbiamo chiesto agli alunni di scrivere una nota da riportare poi in classe firmata dai genitori in modo da coinvolgere gli adulti sul tema delle trivellazioni in mare».

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