L'INCHIESTA

Estorsioni, pestaggi e incendi ad Angri: arrestati 

Presi con un complice Rosario Rega e Luigi Coppola: furono feriti a pistolettate da una vittima del “pizzo”

ANGRI. Sono stati arrestati all’alba di ieri per estorsione e incendio in concorso Rosario Rega, 36enne di Angri, Luigi Coppola, 36enne di Nocera Inferiore, tradotti in carcere, e Luigi De Martino, 41enne di Nocera Inferiore, finito ai domiciliari. Lo ha disposto il gip Giovanna Pacifico del tribunale di Nocera, su richiesta del pubblico ministero, nell’ambito dell’inchiesta sull’agguato del 23 luglio scorso, quando vennero feriti proprio Rega e Coppola, con il successivo arresto di Giuseppe Palo e suo figlio Antonio Roberto Palo, a loro volta in procinto di comparire davanti al Gup in questi giorni.
Il movente di quella spedizione punitiva era stato l’incendio di alcuni automezzi di proprietà di persone vicine a Palo con tanto di richiesta estorsiva. Tutto era iniziato dalla vendita di un macchinario edile da parte di Rega. L’affare dell’impastatrice per Rega era una priorità, al punto che lo stesso aveva chiesto più volte in giro tra i suoi amici o conoscenti, fino all’imposizione violenta della transazione: in primis lo stesso Peppe Palo, in particolare, aveva ricevuto la proposta, dirottandola altrove. L’11 luglio il titolare di un’officina collegata al lavoro dei due Palo, dopo aver ricevuto e poi rifiutato l’offerta di vendita dell’impastatrice per bob-cat da Rega, del valore di 500 euro, ricevette la sua visita. Rega, in compagnia di Luigi Coppola, dopo un primo accordo, non trovò però il titolare. “Adesso prendo una latta di benzina e do fuoco a tutto quanto c’è qui”, avrebbe detto davanti alla moglie dell’imprenditore e ad altri testimoni.
E così fu: le fiamme furono appiccate lo stesso giorno, alle dieci di sera, alla cabina di un mezzo Iveco. Il giorno dopo, Rega tornò sul posto dell’incendio, con altri due soggetti. Stavolta la vittima c’era.
“Io non voglio perdere soldi per la mancata vendita dell’impastatrice- chiarì Rega- Non solo ti incendio il camion, ma metto a te e tutta la tua famiglia nella cabina, dopo di che ti sparo in bocca e ti do’ fuoco”. A quel punto il titolare gli diede i 200 euro che aveva in tasca. Il 17 luglio la denuncia: «Ho paura e ho subito un danno di diecimila euro per l’incendio del camion», spiegò ai militari.
Altro episodio riguarda una seconda vittima, con denuncia presentata il 29 luglio. «Sentii un clacson, aprii e c’era Rosario Rega con due sconosciuti, con una vespa nera. Volevano 7mila euro, poi scesero a 2mila. Il denunciante conosceva Rega come persona «squilibrata e pericolosissima». Infine, toccò a Palo, perché si era interessato all’incendio del camion suo amico: “Così come ho fatto con loro faccio anche con te”, disse Rega a Giuseppe Palo, incontrandolo per strada il 23 luglio e sferrandogli due pugni al volto. Ma Palo, a differenza degli altri due, si sarebbe armato, poco dopo, per mettersi alla ricerca del suo picchiatore, in compagnia di un giovane albanese, Adrian, conosciuto perché frequentatore di piste di cavalli. Con lo straniero alla guida dello scooter, Palo sparò all’indirizzo di Rega e Luigi Coppola, che erano in sosta davanti all’ufficio postale. I tre, difesi dall’avvocato Giovanni Pentangelo, compariranno oggi davanti al gip per l’interrogatorio

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