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Estorsioni: gli arrestati in silenzio dal gip

SCAFATI. Clan Loreto-Ridosso: i rampolli non parlano. Nessuna dichiarazione in propria difesa per Alfonso Loreto, Gennaro e Luigi Ridosso e Alfonso Morello per i quali ieri mattina era fissato l’inter...

SCAFATI. Clan Loreto-Ridosso: i rampolli non parlano. Nessuna dichiarazione in propria difesa per Alfonso Loreto, Gennaro e Luigi Ridosso e Alfonso Morello per i quali ieri mattina era fissato l’interrogatorio di garanzia. I quattro, assistiti dagli avvocati Francesco Matrone, Antonio Boffa, Pierluigi Spadafora e Michele Sarno, hanno preferito non rispondere alle domande del gip Pietro Indinnimeo che ha contestato loro diversi episodi di estorsione e usura aggravata dal metodo mafioso.

Alfonso Morello, ritenuto l’esattore del gruppo criminale capeggiato da Alfonso Loreto e Gennaro Ridosso, si è riservato di chiarire la propria posizione con una memoria difensiva, intanto nei prossimi giorni il suo difensore presenterà istanza di libertà al Tribunale del Riesame, così come faranno anche gli altri difensori. Ieri mattina, non sono state presentate istanze di libertà o di attenuazione della misura al gip Indinnimeo, per cui al momento i quattro restano in carcere. Sono accusati di aver messo a segno una serie di estorsioni e di episodi di usura ai danni di industriali conservieri e commercianti.

Nell’ambito dell’inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore Maurizio Cardea, sono contestati anche tre omicidi e un tentato omicidio, avvenuti tra il 2002 e il 2003, nell’ambito della guerra di camorra tra la famiglia Muollo e i Ridosso. Per questi gravi episodi, il giudice per le indagini preliminari, non ha ritenuto opportuno applicare la misura cautelare in carcere perché è trascorso un lungo lasso di tempo. Negato, quindi, l’arresto per coloro che parteciparono, in qualità di mandanti ed esecutori ai tre efferati omicidi di camorra: quello di Salvatore Ridosso, Andrea Carotenuto e Luigi Muollo.(r. f.)

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