udienza preliminare 

Estorsioni con metodo mafioso A processo il cognato di Ridosso

Rinviato a giudizio il 30enne scafatese Giacomo Casciello, cognato del boss Luigi Ridosso. La sentenza sugli abbreviati per le estorsioni con il metodo mafioso a imprenditori e commercianti slitta al...

Rinviato a giudizio il 30enne scafatese Giacomo Casciello, cognato del boss Luigi Ridosso. La sentenza sugli abbreviati per le estorsioni con il metodo mafioso a imprenditori e commercianti slitta al 19 aprile, ma intanto, ieri mattina, il giudice per le udienze preliminari presso il Tribunale di Salerno, Mariella Zambrano, ha deciso sul parente di Ridosso.
Casciello, difeso dall’avvocato Francesca Sarno, deve rispondere dell’intestazione fittizia di beni che per l’Antimafia di Salerno sarebbero di proprietà proprio del clan Ridosso-Loreto. La sua posizione era stata stralciata nell’ambito del procedimento sulle estorsioni in città per una serie di eccezioni sollevate dall’avvocato difensore. Casciello si aggiunge ad altri 6 imputati che hanno scelto il rito ordinario. Giovedì è prevista la sentenza sugli abbreviati dopo la requisitoria del pm Giancarlo Russo, che ha chiesto 150 anni di condanne complessive per Gennaro e Luigi Ridosso, Roberto Cenatiempo, Luigi Di Martino, ‘o profeta del clan Cesarano.
Il gruppo, secondo l’accusa, era dedito alle estorsioni e prestiti a strozzo a imprenditori di Scafati e dell’hinterland vesuviano. Nel mirino erano finite le sale bingo di Pompei e Scafati. (d. g.)
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