il fatto

Estorsioni a Vietri, condannati i Senatore

Otto anni al capostipite Roberto, pene tra i cinque e i sei anni per Alfonso, Ivan e Christian. Sei anni e mezzo ad Alessio Salsano

VIETRI SUL MARE. Stangata sul clan familiare dei “Ciacianielli”. Seminarono il terrore nella frazione di Dragonea, imponendosi con metodi giudicati camorristici. Il gup Ubaldo Perrotta ha sciolto la riserva sugli abbreviati richiesti dai componenti della famiglia Senatore. Al capostipite Roberto Senatore, 43 anni, è stata inflitta la condanna a otto anni di reclusione (il pm Vincenzo Senatore aveva chiesto 12 anni nella requisitoria). Pene minori ai figli (di età compresa tra i 21 e 19 anni), Alfonso e Ivan Senatore, condannati entrambi a sei anni e quattro mesi di reclusione, e al terzogenito Christian, al quale è stata comminata la pena di cinque anni e dieci mesi. La scure della magistratura non ha risparmiato il convivente di una figlia di Roberto Senatore: Alessio Salsano, 24 anni, è stato condannato a sei anni e quattro mesi. Il gup si è riservato, dopo la lettura del dispositivo, un tempo congruo per il deposito delle motivazioni delle sentenze. Solo dopo gli avvocati Domenico Fasano e Antonio Boffa potranno preparare il ricorso in appello. La famiglia di Dragonea, che si vantava di avere forti amicizie con la mala dell’Agro, è un’associazione camorristica dedita a estorsioni, rapine e minacce aggravate dal metodo mafioso.

Il fulcro delle azioni delinquenziali era la frazione alle porte della Divina dove – secondo la Dda – erano riusciti a creare un clima di terrore, minando il tessuto economico e costringendo alcuni imprenditori a pagare il pizzo. Per la procura antimafia di Salerno, i Senatore (che sono una famiglia numerosa) avevano agito impuniti per quasi due anni, fra aprile 2013 e dicembre 2014. A questo periodo si riferiscono le indagini che hanno portato alla luce più episodi delittuosi in danno di operatori economici. Tra le persone raggiunte dalla richiesta del “pizzo” compaiono alcuni commercianti di Dragonea e imprenditori che operano in settori diversi. Si erano fatti una brutta fama, facendo leva su alcuni rapporti di parentela, come quella di un congiunto già condannato nel 2008 per aver costituito e diretto un’associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, operante a Scafati e in altri comuni della provincia di Salerno nel periodo dal 2001 al 2003.

Le indagini della Dda, condotte sul territorio con l’ausilio dei carabinieri, hanno accertato che i Senatore erano dediti alla commissione di reati, pertanto erano considerati soggetti pericolosi. L’accusa ha ricostruito alcuni episodi estorsivi, in particolare in danno di un cittadino di Vietri sul Mare e, in tre diverse circostanze, l’oggetto della richiesta di pizzo è risultato il titolare di una ditta di costruzioni, incaricata di eseguire lavori sulla rete stradale della frazione Dragonea. Il peso delinquenziale la gang familiare lo misurava proprio in forza delle parentele e delle presunte entrature negli ambienti della mala dell’Agro. Senza escludere azioni di tipo ritorsivo nei confronti di chi si opponeva alle loro richieste. Al momento, al termine del giudizio di primo grado i “Ciacianielli” sono stati ritenuti responsabili di tentata estorsione e minaccia anche a un funzionario comunale.

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