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Estorsione e usura nell'Agro nocerino: maxi blitz e 16 indagati

I coinvolti sono accusati di associazione camorristica, esercizio abusivo dell'attività finanziaria e lesioni personali. L'inchiesta è partita dopo l'arresto di esponenti del clan Ridosso-Loreto

SALERNO. Maxi operazione dei carabinieri del reparto territoriale di Nocera Inferiore che hanno dato esecuzione a sedici misure cautelari a carico di altrettanti indagati, tutti ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione camorristica, estorsioni, usura, esercizio abusivo dell'attività finanziaria, lesioni personali e intestazione fraudolenta di società. Tra i destinatari del provvedimento odierno figurano l'attuale reggente del clan Cesarano, Luigi Di Martino, detto Gigino 'o profeta, Michele Matrone, figlio dell'ergastolano Francesco detto 'a belva, nonché Andrea Spinelli, già arrestato nello scorso mese di novembre per analoghi episodi estorsivi.

Il provvedimento scaturisce da una complessa attività investigativa avviata in seguito all'arresto avvenuto nel settembre 2015 di un gruppo di esponenti del clan Ridosso-Loreto dedito alle estorsioni nei confronti di commercianti di Scafati e che portò alla cattura dei vertici dell'organizzazione criminale anche per gravi delitti commessi agli inizi degli anni 2000 (omicidio di Luigi Muollo e tentato omicidio di Generoso Di Lauro). Nel corso delle indagini sono emersi stretti contratti tra i gruppi attivi in zona per una spartizione del territorio scafatese e della limitrofa area pompeiana, ovvero il clan Loreto-Ridosso di Scafati, il clan Matrone e il clan Cesarano di Pompei-Castellammare di Stabia. I gruppi, tra il 2004 e 2016, avevano avanzato, anche con metodi violenti, richieste estorsive nei confronti di imprenditori e commercianti della zona consistenti in dazioni di denaro o elargizione di beni e prestazioni per importi complessivi pari a circa 400mila euro. Inoltre, il clan Ridosso-Loreto, attraverso la costituzione di tre imprese societarie intestate a prestanome - che sono state sottoposte a sequestro preventivo insieme ai rispettivi conto correnti bancari - imponeva gli appalti per il servizio di pulizie di centri commerciali e sale bingo.