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«Essere genitori è un diritto»

Voza: «Il problema non è il sesso, ma l’omofobia della società»

SALERNO. Quello tra Deborah e Melinda è il terzo matrimonio civile tra coppie gay registrato nel salernitano: il primo, tra due uomini, fu celebrato il 12 settembre al Comune di Salerno, mentre il 17 è stata la volta di due donne, che hanno scelto Ravello e una cerimonia privata. «Deborah e Melinda hanno invece voluto gridarlo, il loro amore – sottolinea Ottavia Voza di Arcigay – Una scelta che alcuni hanno contestato, soprattutto sui social, perché avrebbe contribuito a non rendere “normale” un evento. Ma le reazioni omofobe sono purtroppo ancora numerose e io ritengo che valga la pena di parlarne. Poi, ci sono atti privati, che sperimenti per la prima volta sulla tua pelle, che diventano in qualche modo politici. E questo è uno di quei casi, come quello di rivendicare il proprio diritto alla genitorialità». Un tema che crea ancora fratture, apre crisi (di coscienza, oltre che politiche o di credo religioso), separa ideologie. «Nell’opinione pubblica c’è ancora una forte resistenza rispetto al fatto che due persone dello stesso possano avere un figlio. Molto dipende dalle forti pressioni che le fronde fondamentaliste cattoliche stanno portando avanti all’interno e all’esterno delle parrocchie – continua Voza – Cercano un consenso elettorale, facendo leva sulle paure della gente, come del resto è sempre storicamente accaduto, anche in politica. Si basano su due studi che risalgono all’Ottocento, secondo i quali il minore che cresce con due genitori dello stesso sesso avrebbe problemi in termini di sviluppo armonico, ma, sottolineo, parliamo di analisi che risalgono all’Ottocento». Fatti salvi amore, civiltà, rispetto, il problema concreto non è tanto quanto accade all’interno di un nucleo familiare, stigmatizza l’attivista di Arcigay, ma il peso del giudizio esterno, la discriminazione, il razzismo, l’odio fobico: «Se il contesto è omofobo, è evidente che il figlio di due persone dello stesso sesso non avrà vita semplice. Se il contesto è disposto a superare i propri pregiudizi e a ragionare in termini di amore, libertà e responsabilità, quel bambino o quella bambina, avranno le stesse possibilità dei loro coetanei che hanno genitori di sesso diverso».

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