LA STORIA

«Espulso perché non gradito a Erdogan»

Bloccato l’ingresso in Turchia al docente universitario Giuseppe Acconcia: negata la presenza a un convegno sui diritti civili

SALERNO - Espulso nuovamente dalla Turchia il professore Giuseppe Acconcia . Il docente di Sociologia politica dell’Università di Padova, originario di Roccapiemonte, è stato fermato all'aeroporto di Smirne nonostante fosse stato regolarmente invitato a partecipare ad un convegno sui diritti umani e politici nello stato anatolico.

Acconcia fu già mandato via dal Paese del presidente Recep Tayyip Erdogan sette anni fa, per aver espresso solidarietà ai curdi. Da parte sua, quindi, nessun atto violento contro il regime turco. «Sono arrivato mercoledì all'aeroporto di Smirne per partecipare ad un convegno - ricorda da Colonia in Germania, il professore Acconcia - . Appena sono giunto al posto di controllo dei documenti mi hanno fatto andare in una stanza laterale per ulteriori verifiche sul mio conto. Sono entrato in questa stanza, dove c'era anche un letto, e poi un poliziotto che parlava inglese mi ha detto che dovevo prendere il primo aereo per l'Europa e abbandonare il suolo turco. Ho chiesto il perché e mi è stato risposto che la mia presenza lì non era consentita in seguito all'espulsione del 2015. Ho fatto anche presente che erano passati più di cinque anni previsti dal decreto e quindi quel provvedimento aveva esaurito la sua validità, ma i poliziotti mi hanno risposto che se volevo rimanere in Turchia dovevo subire un processo, di non so quale durata, e nel frattempo rimanere ospite dello Stato turco, insomma bloccato in quel luogo di detenzione. Nel contempo mi hanno consigliato di non oppormi all'espulsione ed imbarcarmi sul primo aereo che partiva per l'Europa».

Il docente universitario e giornalista si è subito messo in contatto con un avvocato in Turchia, ma niente da fare. Il legale pare abbia interessato anche le autorità consolari italiane, senza avere risposta. Un caso che avrebbe dovuto attivare le nostre autorità diplomatiche, essendo il docente italiano stato invitato per motivi scientifici al convegno e quindi verso di lui c’era un pregiudizio non solo ai suoi danni, ma anche alla intera comunità scientifica internazionale e alla libertà di espressione. «Stando così le cose - sottolinea il docente universitario originario di Roccapiemonte - sono di fatto bandito dalla Turchia senza limiti di tempo per avere difeso il diritto alla esistenza di un popolo. Gli agenti non hanno voluto sentire ragioni e mi hanno imposto di andare subito via».

Acconcia, anche giornalista esperto in questioni mediorientali, si è occupato in modo particolare di Iran e della Primavera araba, stagione sulla quale ha anche scritto vari libri e che lo aveva visto arrestato a piazza Tahrir al Cairo per la sua attività giornalistica il 2 febbraio 2011. «In questo momento in cui Erdogan ha assunto un ruolo particolare di mediazione nelle trattative tra Russia e Ucraina, ancor di più sembra avere mano libera nel non rispettare alcun diritto civile, anche solo per rendere possibile lo svolgimento di un convegno sul rispetto dei diritti umani».

Salvatore De Napoli