Tensioni e problemi all'interno della casa circondariale di Fuorni

SALERNO

Esplode un ordigno, tensione al carcere di Fuorni

La bomba rudimentale costruita con un fornellino da campeggio. E oggi manifestazione della polizia penitenziaria

SALERNO. Un altro rudimentale ordigno è stato fatto esplodere all’interno della Casa circondariale di Fuorni, nella notte tra sabato e domenica scorsi. Stavolta la deflagrazione è stata ancora più potente rispetto al recente passato, in quanto la bomboletta di gas uso campeggio utilizzata a mo’ di bomba, è stata dotata anche di una miccia e avvolta all’interno di un sacchetto di plastica. Bravata o avvertimento? Saranno le indagini a stabilire se l’azione che si è concretizzata all’interno del reparto dei detenuti comuni possa essere classificata come un atto vandalico oppure dietro di essa si celi qualcosa di ben più grave.


Che la situazione a Fuorni non sia delle più felici lo testimonia anche la protesta che stamani andrà in scena proprio davanti al carcere. A manifestare saranno gli agenti della polizia penitenziaria, contro la carenza d’organico e le precarie condizioni di lavoro. Il sit-in è organizzato da Osapp, Uil Papp, Uspp, Cgil Fp e Cnpp a causa «dello stato d’immobilismo dall’Amministrazione penitenziaria centrale e regionale, per la soluzione della gravissima carenza d’organico che vive la Casa circondariale di Salerno». «Mancano più di 60 poliziotti penitenziari – puntualizzano i sindacati – e, inoltre, bisogna procedere ad una rideterminazione dei posti di servizio, con la rivisitazione dei carichi di lavoro, in vista dell’apertura ex novo di ulteriori 3 quadri». Sott’accusa pure le «estenuanti condizioni di lavoro, che provocano negli agenti segni di accertato disagio psicologico, poiché temono per la loro incolumità personale». Inoltre, a detta dei sindacati, il personale in servizio è «totalmente abbandonato a se stesso, e si trova a dover affrontare, quasi sempre in solitudine, la gestione dei detenuti. Personale, tra l’altro – denunciano i sindacati - a cui viene negato anche una dignitosa giornata festiva».

Alla manifestazione di oggi, tuttavia, non parteciperà il Sindacato autonomo polizia penitenziaria. «Da oltre un anno – spiega il segretario nazionale del Sappe, Emilio Fattorello – rimarchiamo le difficoltà di gestione della popolazione detenuta che, sempre più spesso, si ripercuotono sul personale, con eventi critici violenti. Questi atteggiamenti, da parte dei detenuti, sono favoriti dalla mancanza di un’adeguata risposta sanzionatoria, ricompresa nell’ambito del trattamento rieducativo previsto dall’ordinamento penitenziario». Fattorello mette in risalto come «rispetto a queste criticità, l’Amministrazione ha due diverse posizioni: a livello centrale le carenze da noi denunciate hanno trovato come risposta l’invio di 12 unità, in quanto l’istituto di Salerno vivrebbe le stesse criticità in campo regionale e nazionale degli altri istituti penitenziari. Da parte della direzione della Casa circondariale di Fuorni, invece, sembra che la carenza sia superiore ed è per questo che non si riesce più a garantire la sicurezza dovuta e i diritti del personale operante. Siamo in presenza – si chiede Fattorello - di una cattiva gestione o vi è realmente una carenza di organico superiore rispetto a quella prevista?».

Proprio per questo motivo il Sappe non parteciperà alla manifestazione indetta da altre sigle sindacali del comparto e chiede ai vertici dell’Ammistrazione «di fare chiarezza una volta per tutte sulla questione salernitana e, se è il caso, di provvedere ad adottare con estrema urgenza i dovuti provvedimenti, come una verifica da parte degli uffici superiori per dirimere le controversie ed evitare demagogiche ed azzardate conclusioni da parte di chicchessia».

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