sanitÀ

Esperimenti su malati di diabete

Parte da Cava la prima esperienza italiana di “campo residenziale” per giovani affetti da diabete 1, detto anche giovanile o mellito, i quali sperimenteranno un apparecchio di ultima generazione,...

Parte da Cava la prima esperienza italiana di “campo residenziale” per giovani affetti da diabete 1, detto anche giovanile o mellito, i quali sperimenteranno un apparecchio di ultima generazione, dosatore di insulina, chiamato comunemente microinfusore, in grado di somministrare il giusto quantitativo di insulina.

Sono stati selezionati venti giovani d Salerno e provincia, dai 18 ai 30 anni, che non producono autonomamente insulina e utilizzeranno il dispositivo che permette, grazie a un algoritmo predittivo, di ridurre il rischio di crisi ipoglicemiche. Su iniziativa dell’unità operativa di Diabetologia ed Endocrinologia al distretto 63 Asl Salerno diretta da Vincenzo Di Blasi, i giovani saranno monitorati per tre giorni, dal 26 al 28 maggio, per verificare cosa accade quando si fa attività sportiva o si assumono carboidrati. L’apparecchio è formato da sensore collegato a un ago che dosa l’insulina. Il microinfusore è in grado di monitorare la glicemia, indicandone costantemente i valori. Bruno Ravera, presidente dell’Ordine dei medici, ha parlato di «portata rivoluzionaria del dispositivo, preludio di una sorta di pancreas artificiale». Ma per utilizzarlo occorrono circa quattro mesi di corso «e, inoltre – ha precisato Paky Memoli del centro diabetologico dell’Asl di Pastena – vanno selezionati i pazienti che sono in grado di utilizzarlo e di modificare le abitudini di vita. Non abbiamo un registro regionale che ci possa indicare il numero di persone alle quali è stato applicato il microinfusore». L’ambulatorio di Pastena ne ha distribuiti una quarantina. Il costo è di circa 6mila euro. «Il dosatore sospende l’erogazione di insulina se prevede che entro 30 minuti il paziente va in ipoglicemia – ha concluso Raffaella Fresa responsabile dell’Unità operativa diabete tipo 1 – ma se sale la glicemia, riavvia l’erogazione».

(m. c.)

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