Esondazioni del Sele, via libera al piano

Ultimato il progetto definitivo da 15 milioni di euro: entro luglio l’approvazione e la gara per affidare i lavori

CAPACCIO. Entro il prossimo luglio sarà approvato il progetto definitivo per la “Regolarizzazione confluenza fiumi Sele – Calore Lucano – adeguamento e sistemazione degli argini esistenti del Sele”, elaborato dal Consorzio di bonifica Sinistra Sele di Paestum, e dallo scorso febbraio (quando è stato siglato il protocollo di intesa), ceduto al Comune. Qualora fosse finanziato, entro tre anni sarà portato a compimento.

Per discutere dello stato dell’arte lo scorso fine settimana si è tenuto un incontro al quale hanno preso parte il sindaco Italo Voza, l’architetto Rodolfo Sabelli, il presidente del Comitato Difesa del Territorio, Matteo Castoro, e per il Consorzio di bonifica l’ingegnere Guido Contini. «Il progetto sta andando avanti – spiega Contini – si sono concluse tutte le indagini geologiche e rilievi per procedere con il calcolo idraulico. Il progetto, teso a contrastare i fenomeni alluvionali, è stato già segnalato nell’ambito della piattaforma Rendis per la difesa del suolo. Si tratta di un intervento strategico, che prevede anche la risoluzione della problematica dell’erosione in destra idraulica a monte del “Ponte del diavolo”. Si prevede un investimento complessivo di circa 15 milioni; al momento sono stati predisposti tutti gli atti per il progetto definitivo e prevediamo l’approvazione entro luglio. Quindi saranno acquisiti tutti i pareri degli organi competenti attraverso le conferenze di servizio. Se fatti in un certo modo i progetti prima o poi vengono finanziati, come dimostrano gli interventi di consolidamenti effettuati al Ciorlitto, in via di conclusione, sul Testene e Solofrone. Il Consorzio di bonifica ha messo in campo interventi a difesa idraulica e irrigazione per decine di milioni di euro. In questo momento stiamo lavorando a Bivio Mattine ad Agropoli per la realizzazione di un impianto irriguo e chiudendo i lavori del Ciorlitto».

Le modifiche al progetto. Il progetto è stato integrato attraverso un nuovo calcolo idraulico con un tempo di ritorno a 200 anni e uno studio vegetazionale. «Per l’adeguamento del progetto – afferma Contini – sono stati necessari i rilievi topografici di dettaglio, il repertorio delle essenze arboree ricadenti nelle aree interessate, indagini e prove in sito e laboratorio sui materiali esistenti, l’aggiornamento della relazione geologica e idrogeologica, i servizi di ingegneria e architettura per studi specialistici occorrenti per la modellazione idrogeologica dello stato ante e post operam. Nel caso otterremmo i fondi sarà portato a compimento nell’arco di tre anni».

Sono di circa 9 milioni i danni causati dall’ultima alluvione; 192 le richieste presentate alla protezione civile da privati e titolari di aziende agricole e zootecniche, che vanno da 500 a 20mila euro fino a 200mila euro per alcune aziende flagellate dagli allagamenti. Brecciale, Trentalone, Voltata del Forno, Vasca di Colmata, via Questione I e via Questione II, Varolato, Streghara, Ponte Barizzo, Foce Sele, Olmopanno, Gromola e Precuiali sono le zone colpite dall’ultima esondazione del fiume Sele e relativi affluenti, in particolare Rio Cirlitto e canali di bonifica collegati.

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