Esondazioni del Sele Partiti gli interventi di messa in sicurezza

Capaccio Paestum, rimossi i detriti e rinforzate le sponde E gli alluvionati del 2015 attendono ancora i sopralluoghi

CAPACCIO PAESTUM. Contrastare il fenomeno degli allagamenti: è questo l’obiettivo dei lavori di rimozione dell’isolotto nei pressi della foce del Sele, il rifacimento della barriera di protezione delle sponde sul lato destro da monte a valle del corso d’acqua e la messa in sicurezza del ponte del Diavolo. I lavori, effettuati dal Consorzio di bonifica sinistra Sele di Paestum, in località Ponte Barizzo, sono finalizzati a eliminare il materiale accumulatosi nel fiume. «Il Consorzio ha già provveduto – afferma il presidente dell’associazione “A difesa del territorio”, Matteo Castoro – a effettuare gli interventi di pulizia dei collettori per il prosciugamento delle acque, e ora sono in corso quelli per la rimozione dell’isolotto al Ponte del Diavolo e la costruzione della scogliera con la collocazione di grossi massi. Siamo fiduciosi che, al più presto, possa essere messo in atto anche il mega progetto per ripristinare il Sele e la messa in sicurezza, che a noi alluvionati consentirà di farci vivere con più tranquillità».

Intanto, le vittime dell’ultima alluvione, quella del 2015, ancora attendono che siano erogati i risarcimenti: «In effetti – evidenzia Castoro – per quanto riguarda i danni subirti nel 2015 e i relativi risarcimenti, a quanto ci risulta, non hanno ancora proceduto con i necessari sopralluoghi, hanno ultimato quelli del 2010 e 2014». Per il 2010 sono stati emessi lo scorso anno 65 decreti dalla Provincia in favore di aziende situate nei comuni di Capaccio, Eboli e San Mauro Cilento, che hanno beneficiato dei contributi per il ripristino di strutture fondiarie danneggiate dall’alluvione del 2010. L’importo complessivo stanziato è stato di 2,2 milioni e i contributi sono stati liquidati in base ai lavori realmente eseguiti e rendicontati.

L’alluvione, che colpì Capaccio nel novembre del 2010, causò l’allagamento di centinaia di abitazioni e danni alle aziende e colture per diversi milioni di euro. Le zone più colpite furono le aree di Trentalone, Ciorlito e Brecciale. I risarcimenti stanziati vanno da un minimo di seimila a un massimo di 76mila euro. All’epoca a subire i danni maggiori furono le aziende agricole, interessati da fenomeni di allagamento circa trecento ettari di terreno.

Nel 2014 l’ondata di maltempo causò l’allagamento di un centinaio di abitazioni, di alcune scuole, attività commerciali e aziende zootecniche, ettari di colture e serre. A subire i danni fu anche il museo Hera Argiva di Gromola che fu chiuso. Praticamente in ginocchio le zone via Trentalone, via Barizzo Foce Sele, e Stregara, le zone più colpite dalla furia dell’acqua del Sele, tracimato a causa dell’innalzamento del livello dell’acqua per la pioggia battente. Sotto accusa il mancato innalzamento degli argini del Sele e la mancata pulizia del fiume. Dopo un anno, a gennaio 2015, i capaccesi si sono ritrovati ancora una volta invasi dall’acqua a causa dell’esondazione del Sele.

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