Esercito e sicurezza: città divisa

Sui social network: “Non torniamo ai tempi bui”. Lenza (FdI): «Basta l’ordinario»

Per il ripristino della sicurezza in città, come noto il sindaco ha chiesto l’intervento dell’esercito e questo ha generato consensi ma anche disappunto tra gli ebolitani. La richiesta avanzata da Martino Melchionda ha preso spunto dai troppi episodi di violenza che si sono verificati negli ultimi tempi ad Eboli.

Ma sarebbe una richiesta partita in ritardo, almeno secondo il consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Lazzaro Lenza, che attraverso i social network ha commentato sarcastico le dichiarazioni del primo cittadino all’indomani della riunione del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza: «Il sindaco chiede l'esercito per la sicurezza in città: avevamo suggerito quest'intervento due anni orsono – scrive Lenza - un ritardo colpevole».

Il commento del consigliere ha scatenato le reazioni degli internauti ebolitani, divise tra soddisfazione e preoccupazione e qualche ricordo di tempi bui: «Io ricordo - ha scritto ad esempio Antonio Lenz a - un periodo brutto per Eboli, molto piu di questo; era la fine degli anni ’80, giravano per Eboli i “falchi” ed erano mazzate a volte anche prima di chiederti i documenti».

Erano i tempi del clan Maiale, tempi in cui gli ebolitani vivevano sotto una cappa di paura e di sottomissione ai pochi che “comandavano”. Tempi bui che il sindaco di Eboli non vuole rivivere, come molti ebolitani che al tempo stesso, però, non credono nell’eccessivo presidio: «Militarizzare una città come Eboli è un’immagine pietosa. Le forze dell’ordine conoscono le mele marce della città, basta eliminarle – commenta Giuseppe Perciabosco - carabinieri e polizia sanno bene chi delinque, chi prosegue nell’abusivismo, chi infrange le regole, chi sono i tossici, i mariuoli, le prostitute e chi le frequenta. Non servono i militari. Basta garantire l’ordinario».

Reazioni opposte quelle dei cittadini che dopo gli ultimi episodi di cronaca lanciano una richiesta di maggiore sicurezza per la quale il consigliere Lenza ritiene utile la presenza delle forze dell’ordine: «Serve presidiare il territorio in zone ad alto rischio, unitamente alle forze dell'ordine che già operano in zona – spiega il consigliere di Fratelli d’Italia – un presidio come deterrente per chi vuole creare un clima di insicurezza».

Un messaggio forte e chiaro necessario a delimitare il raggio d’azione, presidiare ma anche prevenire, gli ebolitani chiedono applicazione delle leggi, arrestare chi delinque e lasciarlo in cella senza correre il rischio che ventiquattro ore dopo aver accoltellato, il responsabile sia magari già a piede libero.

Angelica Tafuri

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