ESCLUSIVA ESPRESSO Pompei 2 è stata “sepolta” sotto un megastore

Il settimanale in edicola svela: i reperti ritrovati riconducono al quartiere industriale della città antica ma la Sovrintendenza ha autorizzato i lavori

A cinquecento metri dalla famosa via Consolare, la strada dei Sepolcri del sito archeologico più famoso del mondo, c’è una nuova Pompei. Per gli archeologi che hanno scavato per trent’anni nella città antica, è il quartiere industriale sepolto dall’eruzione duemila anni fa. Con le sue case e officine, subito fuori le mura. Proprio il villaggio suburbano dedicato a Augusto in epoca imperiale che i pompeianisti Antonio Sogliano e Matteo Della Corte per primi avevano ipotizzato un secolo fa.

Le prime tracce stupefacenti sono venute alla luce nel 2007: un monumento funerario, poi sepolture in anfore, magazzini, ville, abitazioni, fattorie. Due squadre di scavatori ci hanno messo per prime le mani. L’anno di grazia di questi eccezionali rinvenimenti è il 2011, quando lo scavo restituisce una fornace che gli archeologi definiscono “unica al mondo”. E una strada in terra battuta con i segni dei carri ancora visibili: è la via che da Pompei conduceva al mare, trovata tra una montagna di lapilli. Roba da emozionare il mondo. Una Pompei 2. Oggi giace sotto un centro commerciale di ottomila metri quadri, di prossima apertura, realizzato con le autorizzazioni della Sovrintendenza da una società con un nome a tema: Oplonti. Un’operazione immobiliare su cui si allunga l’ombra della camorra.

La societa che controlla la maggioranza di Oplonti è citata in una interdittiva antimafia firmata dall’allora prefetto di Napoli Alessandro Pansa, oggi capo della Polizia. Pompei sepolta per la seconda volta. Una vicenda incredibile ricostruita grazie alla documentazione, quella fotografica inedita, e alle testimonianze di chi, forse per timore di ritorsioni, in passato ha taciuto. Il complesso è visibile subito dopo il casello autostradale di Pompei, ma nessuno (o quasi) sa su quale miniera d’oro è seduto.

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