Esclusa l’unica offerta pervenuta Salta il bando per il nuovo teatro

Un vizio di forma nella domanda presentata da una società che intendeva gestire la struttura di Sarno Ora la procedura va rifatta. Il sindaco: «La commissione è sovrana, ma non ne condivido l’operato»

SARNO. Sul teatro è accaduto l’imprevedibile. Quando tutti pensavano che fosse stato individuato il partner per la gestione esterna della struttura, è arrivato il colpo di scena. Una pura formalità si è trasformata nell’ennesimo bando a vuoto, anche tra la sorpresa generale. Una sola offerta era pervenuta al protocollo dell’ente e, all’apertura delle buste, è stata anche esclusa per un vizio di forma. Quindi, in buona sostanza, la gara è saltata insieme, almeno per ora, all’affidamento esterno del teatro “De Lise” di piazza Cinque Maggio.

Il bando era stato pubblicato a ridosso di ferragosto e si è chiuso lo scorso venerdì e sul filo di lana era arrivato il plico acquisito. L’apertura della prima busta del plico, quella con le dichiarazioni preliminari, è stata subito oggetto di profonda analisi. L’offerente era la Doppia Effe srl con sede legale in Pozzuoli. La società ha due rappresentanti con poteri disgiunti e la commissione, composta di funzionari, ha ritenuto che le dichiarazioni preliminari, tra cui quella antimafia, andassero fatte da entrambi gli amministratori. Questo è il vizio di forma che ha evitato l’apertura delle ulteriori buste che contenevano il programma di gestione e l’offerta del corrispettivo al Comune.

Il sindaco Amilcare Mancusi non ha preso di buona lena la notizia e commenta: «La commissione è sovrana, ma giuridicamente non mi sento di condividerne l’operato. Credo che occorresse tendere maggiormente alla salvaguardia della gara, trattandosi di dichiarazioni preliminari che ben avrebbero potuto essere integrate». Sulle prospettive, poi, Mancusi è chiaro: «Tutto questo comporterà una perdita di tempo perché, comunque, in via prudenziale, il funzionario non procederà a nessun affidamento diretto, ma ripeterà la gara e dovrà, quindi, riproporre tutte le procedure di evidenza con altri costi per il comune». Sul bando, il sindaco aggiunge: «Allo stato, non posso dire se muteremo le condizioni, anche perché non ho letto di nessuna osservazione particolare pervenuta sul merito. La cosa certa è che chiederò un approfondimento sulla gara andata deserta perché non condivido l’atteggiamento dei funzionari».

Il bando tendeva ad affidare la gestione del teatro a un soggetto esterno per nove anni. Il Comune avrebbe dovuto ricavarne un corrispettivo di minimo 45mila euro, sgravandosi dei costi di gestione e di manutenzione ordinaria. La gestione diretta, al contrario, è stata stimata in circa 250mila euro annui. Quindi, l’obiettivo era anche quello di sgravarsi di questi costi, oltre che di battere cassa. Dopo quello del cimitero, è il secondo bando che viene riproposto nel giro di sei mesi.

Gaetano Ferrentino

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