Esami universitari, l’ira di “Link”

Uno statuto garantisce i diritti degli studenti, ma non è stato ancora approvato

Alzino la mano quanti non hanno mai dovuto mostrare il libretto d’esame al docente universitario prima della fine della prova. Molti docenti non vorrebbero “rovinare la media”, altri vorrebbero farsi un'idea dello studente che hanno di fronte in base ad una serie di cifre ed altri ancora preferiscono percorrere le strade già battute dai colleghi. Non tutti sanno che per i diritti degli universitari esiste un regolamento ufficiale: lo statuto dei diritti e dei doveri degli studenti previsto dal ministero.

«E’ da ottobre che cerchiamo di far approvare questo documento dal nostro Consiglio studentesco – ha spiegato il presidente di “Link Fisciano”, Antonio Nudo – purtroppo ci viene spesso ripetuto dagli altri rappresentati che i punti all’ordine del giorno sono altri. Si pensi all’assegnazione delle sedi, alla pubblicazione del bando part-time, alla distribuzione delle cariche o delle risorse economiche. Risultato? Si continua a rimandare senza prendere mai in esame la questione». L’approvazione dello statuto permetterebbe di regolamentare diversi punti tra cui il rispetto del limite minimo di tempo tra una data d’esame e l’altra (che dovrebbe essere di quindici giorni), la possibilità per gli studenti di usufruire di tutti gli appelli disponibili senza saltare nessuna data in caso di bocciatura, l’obbligo di segnalare ogni avviso online e non solo con semplici fogli di carta lasciati alle porte dei dipartimenti e molto altro ancora. «Il Consiglio o sta sottovalutando l’importanza di questo regolamento – ha continuato Nudo – oppure siamo vittima di un vero e proprio tentativo di ostruzionismo». Ma quella sottoposta da “Link” non è l’unica questione esaminata ieri mattina in Ateneo. Si pensi alla battaglia tra le associazioni studentesche del campus salernitano scoppiata a luglio scorso. Motivo: i criteri contenuti nel bando per la nuova assegnazione degli spazi adibiti a sede, quelle in cui gli studenti impegnati nel mondo dell’associazionismo svolgono le attività. Così com’era stato redatto il bando, infatti, avrebbe tagliato fuori le associazioni della Rete Universitaria Nazionale, Scientificamente e Suigeneris. «Siamo convinti di voler andare avanti con questa lotta – ha commentato Luigi Masullo, presidente di Suigeneris – ad oggi grazie ad un bando illegittimo e creato ad hoc per escludere realtà associative ingombranti, i nostri gruppi sono stati tagliati fuori da qualsiasi spazio associativo e politico, nonostante alle ultime elezioni abbiamo totalizzato il 35% dei consensi ed eletto un terzo dei rappresentanti al Consiglio degli Studenti».

Rita Esposito

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