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Erosione, a Pioppi si studia la Posidonia

PIOPPI. Nel mare salernitano del Cilento si studia lo stato di salute della Posidonia oceanica del Mediterraneo. Ne sono campi di monitoraggio i fondali di Pioppi, frazione del Comune di Pollica,...

PIOPPI. Nel mare salernitano del Cilento si studia lo stato di salute della Posidonia oceanica del Mediterraneo. Ne sono campi di monitoraggio i fondali di Pioppi, frazione del Comune di Pollica, dove da ha preso il via ieri il primo corso di formazione di studio della Posidonia oceanica per biologi marini.

Patrocinata dagli Atenei napoletani Federico II e Parthenope, dal Conisma (Consorzio interuniversitario delle scienze del mare) e dalla Società italiana di biologia marina Sinm, l’iniziativa ha lo scopo di offrire agli amministratori dei Comuni rivieraschi profili professionali qualificati sulla conoscenza delle dinamiche che producono erosione costiera e depauperamento della fauna marina, fenomeni avvertiti in tutto il Mediterraneo e devastanti in lunghi tratti della coste della Campania. La location presso il Museo vivo del Mare di Pioppi corrisponde e premia l’ideale di ambiente promosso dal sindaco pescatore, Angelo Vassallo, ucciso per mano mafiosa. Sulla sua progettualità, Stefano Pisani, che ne ha ereditato il testimone, ha posto in essere, in via sperimentale, una ripiantumazione della Posidonia oceanica per far fronte alle problematiche di regressione della prateria. Il corso, organizzato dalla Econ e Legambiente, articolato in lezioni frontali ed immersioni, tenute e guidate da docenti universitari e da esperti della Econ (il dottor Luigi Maria Valiante e il dottor Paolo Fasciglione), si concluderà il 23 settembre. Il campo di esplorazione preso in considerazione offre una varietà di giacenze naturalistiche e archeologiche funzionale alla acquisizione di conoscenze e tecniche di intervento per la salvaguardia degli ecosistemi marino-costieri e contro le criticità che ne insidiano gli equilibri. Come dire che il “Cilento blu” non è solo una meta turistica che si caratterizza per le “bandiere” e le “vele” che ne attestano la salubrità del mare ma anche come laboratorio di ricerca. Alle criticità delle praterie della Posidonia vengono attribuiti dai ricercatori sia il depauperamento della fauna marina che la prevalente causa della erosione spesso affrontata dalle amministrazioni locali con opere ingegneristiche, prescindendo dalle dinamiche naturali del mare. ©RIPRODUZIONE RISERVATA