L'INTERVISTA

Ermete Realacci: «Onorare Angelo Vassallo è amare i valori»

Il presidente onorario di Legambiente: «Delitto impunito? Fa male alla parte buona dell’Italia»

POLLICA - «Angelo era semplicemente un amico». Sono parole di Ermete Realacci, presidente onorario di Legambiente e per l’appunto amico di Angelo Vassallo. Ieri mattina, Realacci era a Milano per un incontro sull’importanza del verde urbano in cui ha ricordato il “sindaco pescatore”.

Realacci, da ormai 8 anni il 5 settembre è una ricorrenza triste... Per me è doppiamente triste: nell’estate del 2010 ero a Pollica e spesso trascorrevo i pomeriggi di vacanza con Angelo. Ci piaceva molto scherzare, a me piaceva punzecchiarlo su alcune questioni e lui stava allo scherzo. Pochi giorni prima di quella tragica notte ero con lui e di quel momento conservo una fotografia che custodirò gelosamente per sempre. Accanto a me c’è un Angelo sorridente, quel suo sorriso contagioso, sereno e rassicurante. Il sorriso tipico di uomo del Sud.

Cosa prova nel vedere quella foto? Al primo impatto tanta tristezza, ma poi ricordo le risate, gli interminabili discorsi su Ernest Hemingway e su Ancel Keys, sul mare, sul pescato, sul futuro, sui progetti da portare avanti insieme, e un sorriso illumina il mio viso. Angelo non può essere ricordato con una lacrima ma con un sorriso.

Sono trascorsi otto anni ma non abbiamo ancora il nome dell’assassino. Quanto fa male? Fa molto male. Fa male al corpo e allo spirito di tutti noi. Fa male all’Italia, alla parte buona di questo Paese. Fa male a chi non si arrende, a chi crede in un ideale e fa male alla memoria di chi per un ideale ha perso la vita. Non entro nel merito della vicenda giudiziaria ma pretendo, da cittadino italiano, che si faccia chiarezza al più presto.

Arturo Calabrese