«Entro la fine del 2018 Capaccio varerà finalmente il suo Puc» 

Palumbo annuncia il bando per la scelta di tecnici esperti Tre direttrici: centro storico, borghi e area archeologica 

CAPACCIO PAESTUM. Il lavoro dell Puc, Piano urbanistico comunale, riprende da dove si era interrotto agli inizi di marzo con la detronizzazione dell’ultimo incaricato, l’architetto Rodolfo Sabelli. E si riparte anche da quanto fatto da Luigi Airaldi, autore nel 1984 dell’ultimo Piano Regolatore di un territorio molto appetibile e dallo straordinario valore archeologico e ambientale.
«Entro il 31 dicembre 2018 va adottato il piano urbanistico comunale e, nei prossimi giorni, sarà pubblicato l’avviso pubblico per affidare a tecnici esperti la redazione di questo importante strumento urbanistico», assicurò Francesco Palumbo già all’atto dell’elezione a sindaco. E il primo cittadino non sembra vivere l’ossessione del poco tempo a disposizione e nemmeno la complessità di una ventina di borgate, vere e proprie realtà autonome. «È semplice redigere il Puc – ha affermato il primo cittadino – perché parliamo di aree precise di una città di sistema. Saranno salvaguardate tutte le borgate e la fascia costiera, per la quale abbiamo costruito un nuovo brand, che siamo portando in tutti gli appuntamenti turistici. Ovviamente il progetto della fascia costiera sta andando avanti e rappresenterà una svolta radicale per questo territorio. Questa città non bisogna stravolgerla ma soltanto migliorarla con interventi di grande riqualificazione: uno dei questi è sicuramente il concorso d’idee su Piazza Santini, alla fine sarà scelto il lavoro migliore per dare rilancio al nostro territorio».
Palumbo ha poi aggiunto: «Un altro importante tassello è la riqualificazione ferroviaria, sulla quale è necessario puntare per una valorizzazione generale del territorio. Dal mese di aprile dunque inizieranno una serie di interventi nell’interesse dei cittadini». Il percorso verso l’approvazione del Piano è lungo ed articolato, ma il sindaco ha assicurato: «Tutto verrà fatto all’insegna della trasparenza, fuori da ogni logica di inciuci e sotterfugi».
La visione futura Capaccio Paestum si muove su tre direttrici: archeologia, identità, tecnologie. «Immaginiamo una città di sistema che abbia nei suoi borghi, nel suo centro storico e nella parte archeologica il fulcro della storia da preservare e difendere – ha concluso Palumbo – una città, però, anche in grado di guardare avanti e di coniugare il futuro con la sua identità storica».
Provare a dare un Puc a Capaccio, tuttavia non sembra portare bene ai sindaci: Enzo Sica ci rimise la poltrona, per Pasquali Marino ne scaturì un’inchiesta della Procura con 11 indagati, Italo Voza fu al centro di una polemica continua.
Oreste Mottola
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