Entro 60 giorni nuovo dg al Ruggi

Lo ha deciso il Tar. La Regione: «Così Lenzi resta in carica». Soddisfatto Pasquino

Nell’udienza di ieri il Tar di Salerno «ha dato ragione all’Università degli studi di Salerno, stigmatizzando i ritardi della Regione Campania, e disponendo che occorre dare un nuovo direttore generale all’Azienda ospedaliera universitaria Ruggi d’Aragona, che sia nominato d’intesa tra il presidente della Regione Campania e il rettore dell’Università di Salerno entro il termine massimo di 60 giorni, pena l’intervento commissariale sostitutivo del ministero della Salute». Questa la versione dell’Università degli Studi di Salerno, resa nota ieri pomeriggio con un comunicato. Dalla Regione il portavoce del presidente ha fatto sapere che «l’ordinanza del Tar accoglie le nostre tesi sulla vigenza del decreto Balduzzi e ci dà 60 giorni di tempo affinché la costituenda commissione provveda a formalizzare la rosa di cinque nomi, previo avviso pubblico, ai sensi della nuova normativa, mantenendo, nelle more, la Lenzi in carica».

E’ evidente che le interpretazioni sono completamente diverse. Una cosa è certa: la Lenzi non potrà restare a capo dell’Azienda universitaria ed entro 60 giorni va nominato il nuovo direttore generale. Il rettore Raimondo Pasquino ha espresso «soddisfazione per l’esito del ricorso proposto dagli avvocati Lorenzo Lentini e Attilio Riggio» e ha invitato «il presidente Caldoro a porre in essere, con immediatezza, tutti gli adempimenti necessari per la nomina del nuovo Dg, chiamato a far approvare l’Atto aziendale per la definitiva integrazione delle funzioni assistenziali con quelle didattico-formative». Quando gli abbiamo riferito che pazienti salernitani vanno a curarsi a Potenza , il rettore si è tolto diversi sassolini dalle scarpe. «La facoltà di medicina – ha sostenuto – è un’occasione per migliorare l’assistenza nei settori in cui c’è necessità. Fare entrare gli universitari in ospedale serve a potenziare l’assistenza. Non ci aspettavamo tappeti rossi, ma almeno la possibilità di poter esercitare competenze aggiuntive. Invece, abbiamo assistito all’occupazione mafiosa degli spazi». Pasquino porta esempi concreti: «Il direttore del dipartimento di neurochirurgia di Genova è venuto a Salerno, ma al Ruggi non è stato messo in condizione di operare. Avevamo portato un oncologo ginecologo e pure lui è stato emarginato dalle lobbies dell’ospedale. Caldoro deve smetterla di mortificare Salerno e nominare un direttore generale competente, chiunque sia, e noi come Università lo accetteremo». (g.g.)

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