Energia elettrica, investiti 22 milioni

Enel in tre anni ha installato 80 chilometri di nuove linee al servizio di industrie e 250mila utenti

«Quello applicato in questo territorio potrebbe essere considerato un “modello Salerno”, cioè una modalità di intervento che vogliamo esportare su tutto il territorio nazionale, per il risultati raggiunti e le tempistiche eccellenti». Secondo Gianluigi Fioriti, ammimistratore delegato E-Distribuzione, quello usato da Enel nel progetto di ammodernamento della rete di distribuzione dell’energia, realizzato in soli tre anni nella provincia salernitana. è davvero un modello da imitare. Il valore totale dell’investimento è di 22 milioni di euro, ha coinvolto 100 persone tra dipendenti di E-Distribuzione e 7 imprese esterne impegnate. Attraverso 500 interventi sono stati installati 80 chilometri di nuove linee di media tensione, di cui beneficeranno 250mila clienti in bassa tensione e 700 clienti industriali serviti. Sono state inoltre costruite 7 nuove cabine primarie e realizzati 6 nuovi centri satelliti. «Quello di Salerno è un progetto importante che ha come protagonisti le autorità territoriali, Confindustria e naturalmente Enel. Nato a fine 2013 ed è stato realizzato nel tempo record di soli 3 anni», afferma con orgoglio Fioriti. «Confindustria Salerno ha determinato il processo di nascita di un modello di collaborazione tra la distribuzione di energia e il territorio», sottolinea Maccauro, presidente Confindustria. Maccauro ricorda come nel luglio 2013 «per tre giorni di fila si sono avuti continui cali di tensione. Tra le più danneggiate risultarono le aziendedel pomodoro, con camion pieni di protto in fila fuori dagli impianti di lavorazioni, che a momenti alterni dovevano cessare l’attività per la mancanza di corrente elettrica». Grazie all’investimento milionario realizzato nel Salernitano da Enel questi episodi saranno scongiurati, anche se resta da fare ancora tanto. Secondo Maccauro la qualità del servizio di distribuzione dell’energia è un fattore fondamentale di attrattività degli investimenti industriali. «Per questo motivo è fondamentale, ora più che mai, l’intervento della Regione nel braccio di ferro in atto tra il Parco regionale dei Monti Picentini che si sta opponendo con forza al prossimo progetto di realizzazione di un nuovo elettrodotto che aumenterebbe la portata della rete da 60 a 180 kilovolt», conclude Maccauro rivolgendosi a Bonavitacola, vice presidente della Giunta regionale.

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