IL CONCERTO

Emozioni e lacrime: Tiziano Ferro conquista i 30mila dell’Arechi di Salerno

Lunghe file ai cancelli, disagi per i dipendenti dell’ospedale. Intere famiglie hanno assistito allo show dell’artista laziale 

SALERNO. L’acqua, elemento principe delle emozioni, ha aperto con un flusso che ha inondato gli schermi, il concerto di Tiziano Ferro, ieri sera, allo stadio Arechi. In 30mila per il grande artista di Latina. Ad inaugurare la lunga scaletta è stata “Il mestiere della vita”, title track del disco che dà anche il nome al tour che ha fatto tappa a Salerno grazie ad Anni60 produzioni. A seguire: “Solo è solo una parola”, “L’amore è una cosa semplice”, senza lasciare da parte le hit come “Sere Nere”, “La differenza tra me e te”, “Rosso realtivo”, “Perdono”, “Stop! Dimentica”, “Ed ero contentissimo”. Ferro ha intonato tutti i successi che in questi anni hanno costellato la sua discografia, dall’alto di un palco dall’imponente e tecnologica scenografia di sfondo, costituita da schermi led, parte una lunga passerella che si allungava in mezzo al pubblico diventando essa stessa il palco principale. In scaletta, anche l’omaggio straziante a Luigi Tenco con “Mi sono innamorato di te” fino ad arrivare alla chiusura del concerto affidata a “Lo stadio”, prima del bis di tre brani: “Il conforto”, “Non me lo so spiegare” e “Potremmo ritornare” che custodisce già nel titolo una promessa alle migliaia di fan giunti ieri allo stadio.

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Molti elementi della scenografia erano in movimento, con un soffitto led che si spostava in alto e in basso, ruotando anche su sé stesso. Utilizzati diversi effetti: da quelli pirotecnici ai laser di ultimissima generazione, fino ad arrivare all’acqua, portata nello show attraverso una cascata che “irrompeva” più volte nello show, ripresa e riprodotta anche sugli schermi. L’acqua è stato un concetto conduttore del tessuto scenico ed è stata proposta diverse volte sia realmente che virtualmente. Grande innovazione anche per i contenuti degli schermi, che hanno mixato immagini live e grafica. Ad accogliere l’artista, ieri, uno stadio strapieno che si è affollato già alle 16,30 quando si sono spalancati i cancelli. Migliaia di fan hanno sfidato il caldo pur di assistere al concerto del loro idolo. Ma oltre ai confini geografici, Ferro ha superato anche e soprattutto quelli generazionali. Claudia, 38 anni, era in fila con la madre e le tre figlie: 12 anni la più grande, appena quattro la piccola; tutte indossavano una maglietta con sopra le frasi di alcune sue canzoni che hanno coinvolto quattro generazioni in una sola famiglia a testimonianza che quando si ha qualcosa da dire e lo si fa bene non c’è limite di età. In fila, sotto il sole ma tutti sorridenti perchè ad attenderli ieri c'erano tre ore di show. Alcuni cantavano le sue canzoni in attesa dell’apertura, in molti si riparavano con degli ombrellini dal sole cocente. Intorno allo stadio è stato tutto un karaoke a cielo aperto e alla fine erano in 30mila e più a intonare quelle stesse canzoni davanti al cantante di Latina. In molti erano lì già dall’alba come Sara, Fabiola e Lucrezia. «Abbiamo tutti i suoi dischi - hanno dichiarato - lo seguiamo sin da ragazzine». Problemi per i dipendenti dell’ospedale Ruggi che sono rimasti bloccati per 30 minuti all’interno dei parcheggi del nosocomio. I parcheggiatori dell'Aci hanno fatto entrare centinaia di macchine, creando disagi sia ai visitatori che ai dipendenti .

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