Emissioni di polveri sottili Il sindacato “salva” Pisano

Sessa (Cgil) sull’indagine di Legambiente: «Causa dell’inquinamento è il traffico» Ma in città si rischia di superare di nuovo il tetto dei 35 sforamenti in un anno

Lo sforamento dei livelli massimi di emissione di polveri sottili nell’aria nella zona di Fratte, registrato dalle centraline dell’Arpac, è da imputare allo smog da traffico. A sostenerlo è il segretario generale della Cgil di Salerno, Arturo Sessa che in un comunicato ha commentato l’indagine di Legambiente Campania sull’inquinamento atmosferico, sollevando dalle responsabilità le Fonderie Pisano, chiuse da giugno, riaperte tre giorni fa e che ora la Procura di Salerno chiede che vengano nuovamente stoppate. «Nei dati pubblicati da Legambiente – sostiene Sessa – aggiornati al 12 dicembre, non sono stati ancora prese in considerazione le giornate di caos che si sono verificate con l’apertura del centro commerciale “Le Cotoniere”, durante le quali si sono registrati diversi sforamenti».

Il numero uno della Cgil di Salerno si riferisce ai numeri registrati dalla centralina mobile che l’Arpac Campania ha installato a luglio in via dei Greci a Fratte, proprio nella zona dove insistono le Fonderie Pisano e, da una decina di giorni, il centro realizzato dall’imprenditore napoletano Gianni Lettieri. Il dato analizzato dalla Cgil di Salerno è però parziale ed inesatto. L’indagine di Legambiente Campania, infatti, non ha tenuto conto dei dati della centralina mobile di Fratte ma nel suo studio si è rifatta a quelli delle centraline fisse ubicate in diversi punti della città di Salerno, una delle quali in via Buonservizi, a qualche centinaio di metri in linea d’aria dalla Fonderie Pisano. Quei dati, infatti, sommati a quelli delle centraline del parco Mercatello (in funzione dall’inizio del 2016) e di via Vernieri, hanno evidenziato che in città sono stati già 29 i giorni di superamento del livello massimo di 50 microgrammi per metro cubo e che dunque, per il secondo anno consecutivo, il capoluogo salernitano potrebbe superare il tetto dei 35 giorni annui consentiti beccandosi di nuovo la maglia nera per la qualità dell’aria. Sessa quindi solleva dala colpa le Fonderie Pisano. E lo dice chiaramente. «Non vorremmo – si legge nella nota – che la riapertura delle Fonderie Pisano che, è bene ribadirlo, lavoreranno nel rispetto dei parametri di legge, fosse additata ancora una volta come responsabile dell’allarme ambientale». Quindi l’appello al Comune di Salerno affinchè si attivi per «promuovere con urgenza un incontro, che veda la partecipazione delle associazioni ambientaliste, per individuare gli interventi opportuni da attivare nell’immediato, anche in previsione dell’incremento del traffico veicolare che inevitabilmente sarà molto elevato con le festività».

Mattia A. Carpinelli

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