L'INTERVISTA

«Elezioni regionali: grillini a un bivio»

Loiero: «Difficile pensare che uno come Di Maio possa accettare alleanze in Campania»

«De Luca è riuscito a riprendere in mano la sanità in Campania e lo sento spesso rivendicare il raggiungimento dei traguardi raggiunti. Lo conosco poco, ma penso che sarà difficile spostarlo da lì, perché ha una sua forza e la farà valere... ». Agazio Loiero , ex presidente della Regione Calabria, già ministro e parlamentare, dice la sua sulle prossime elezioni regionali in Campania. E analizza l’attuale momento politico e futuri scenari.

De Luca richiederà la fiducia agli elettori campani?

È alla sua prima legislatura e, solitamente, un presidente alla prima esperienza viene sempre data la possibilità di presentarsi ai nastri di partenza, a meno che non ci siano dati catastrofici, come sono stati quelli della Calabria. È difficile, insomma, che De Luca non possa essere ricandidato... Certo, nello stesso tempo, faccio fatica a pensare che uno come Di Maio, che è stato inondato d’ironia in tutti questi anni, possa accettare un’alleanza. La politica è fatta di questi bivi, di questi problemi.

Possono esserci similitudini tra le elezioni regionali appena concluse in Calabria e quelle in Campania?

Non credo, ogni Regione fa storia a sé. In Calabria c’erano dei dati che penalizzavano l’amministrazione uscente: tutte le categorie del disagio ponevano la Calabria all’ultimo posto. E questo si riscontrava anche nei sondaggi. Quindi s’andava incontro, per il centrosinistra, ad una sconfitta annunciata, che poi puntualmente è arrivata.

Cosa pensa dell’apertura del Pd ai movimenti?

Ritengo che sia giusto. Però il vero problema che il Pd deve risolvere è quello del rapporto col Movimento 5 Stelle. Appare assolutamente anormale che due partiti da soli governino a livello nazionale e poi vadano separati alle elezioni regionali. È una forte anomalia di cui gli elettori tengono conto. Forse noi non ce ne accorgiamo, ma gli elettori fanno questi ragionamenti e votano non solo secondo gli umori dei momento ma anche rispetto alle alleanze.

L’alleanza, tra Pd e 5 Stelle, non è stata fatta in Calabria. In Campania si sta discutendo sulla possibilità di un accordo. Pensa che possa essere una strategia vincente?

Non so se possa essere vincente: i 5 Stelle stanno perdendo un po’ dappertutto. Ed è un vero e proprio crollo, se paragoniamo gli ultimi risultati elettorali all’esito delle elezioni politiche, quando nel Sud il Movimento aveva preso una messe di voti che, in un anno e mezzo, sono stati quasi tutti persi.

Il Movimento 5 Stelle è in caduta libera?

È più facile vincere le elezioni che governare. E questo è il dramma che stanno attraversando i 5 Stelle che apparivano come un movimento monolitico, dove c’erano dei capi, come Grillo, Casaleggio, Di Maio. Invece per stare al governo serve qualità. Nei discorsi di Macchiavelli c’è una pagina memorabile: dopo la caduta dei Medici c’era la parte popolare che addebitava ai signori di fare i propri interessi. Poi le vicende politiche hanno voluto che andasse al governo proprio la frangia popolare che si è resa conto di come fosse difficilissimo stare al potere. Perché, diciamo la verità, in un Paese in crisi non si riesce mai a soddisfare tutte le categorie.

La Lega, nel frattempo, raccoglie voti anche al Sud…

Fa orrore l’idea che un partito come la Lega, che è stato sempre antimeridionale, abbia attecchito anche al Sud. È la caduta verticale della memoria di un Paese. Mi chiedo come possa prendere Salvini voti a Napoli dopo quello che ha detto sui napoletani. I social hanno creato una realtà parallela, che vive di emozioni, di rancore, di rabbia, di strafalcioni e che non guarda al passato ma al presente. È un popolo che guarda al presente e non pensa al passato, che al contrario ha sempre un valore pedagogico per il futuro. Spiego solo così la follia della Lega prenda voti al Sud.

Gaetano De Stefano