Elezioni. De Luca: i miei avversari nemici di Salerno

Il sindaco aggiunge una promessa: "Mi serve solo un anno e mezzo per una rivoluzione che fará di Salerno il faro d’Italia e di tutto il Mediterraneo"

• Salerno. L’orgoglio e il sogno.La difesa del territorio dai «nemici di Salerno» e la visione di una cittá che promette di far diventare, in un anno e mezzo, il faro d’Italia e del Mediterraneo.Sono le due corde che Vincenzo De Luca ha toccato ieri pomeriggio nel suo tour elettorale con i candidati.Una giornata in cui ha incassato l’adesione al suo progetto di un altro esponente del centrodestra: il presidente della circoscrizione Irno, Pietro Abate.

• Abate, ex di Alleanza nazionale ed ex elettore di Roberto Celano, sosterrá stavolta la corsa di Luciano Provenza, anche lui proveniente da An e ora candidato per De Luca nella lista Campania libera.Ieri Abate ha spiegato in un incontro col quartiere le ragioni della scelta.«Resto di destra - ha detto - ma non ne riconosco i valori nel Pdl.Faccio quindi una scelta amministrativa, perché riscontro in De Luca una capacitá d’amministrare superiore agli altri, e perché è importante che questo discorso sia prolungato. Anche tra cinque anni, quando sará necessario scegliere una squadra all’altezza. Io devo rendere conto solo ai miei elettori, e faccio una scelta nell’interesse di tutti. Ho due figli, so quanto sia importante non avere paura se rientrano tardi».

Il sindaco sfrutta l’assist: «Abate e Provenza hanno fatto una scelta di coerenza. Invece di farsi condizionare da finte bandiere, hanno deciso di restare fedeli ai loro valori.L’ho giá spiegato: a Salerno l’unica vera destra sono io. E non lo dico per imbrogliare, ma perché io e non altri ne rappresento valori: il rispetto delle istituzioni, l’unitá nazionale, la sburocratizzazione.Igrandi uomini della destra storica avrebbero i brividi di vergogna a pensare alle sedicenni che fanno festini notturni con il presidente del Consiglio».

Ma è sulla vita amministrativa locale che affonda il colpo agli avversari: «Sono nemici di Salerno - afferma - Quelli che vorrebbero governare la cittá sono gli stessi che in Regione impediscono che parta la nostra metropolitana e finanziano quella di Napoli.Ebbene dite loro che finché non sbloccano i fondi per Salerno, qui non hanno diritto neanche di parlare.La veritá è che io difendo Salerno, mentre gli altri difendono Cosentino e gli interessi di Napoli.Finché non avranno il coraggio di difendere la nostra cittá, non possono neppure aprire bocca». Punta ancora sull’orgoglio municipale: «la loro candidata a sindaco è di SanSeverino, ha preso la cittadinanza salernitana solo a dicembre». E incalza: «Io lavoro per lo sviluppo economico, loro per farci perdere tempo.Fanno esposti, con finti comitati ambientalisti, contro piazza della Libertá, cioè contro la prospettiva di trecento posti di lavoro».

• Ai residenti della zona promette l’ascensore tra via Guercio e via Bottiglieri, ma prova a toccare pure le corde dell’emozione, parlando di Patria e annunciando una manifestazione elettorale di piazza con soltanto bandiere tricolore.E’ però un’ora dopo, all’hotel Mediterranea in compagnia della candidata Gilda Ricci, che mostra la sua visione: «Mi serve un anno e mezzo di tempo, e compierò una rivoluzione.Ho l’idea di fare di Salerno il cuore pulsante d’Italia, un punto di riferimento per il Mediterraneo e l’Europa. Qui brillerá la fiamma della civiltá degli anni Duemila come brillava, nell’anno Mille, quella della Scuola medica. Saremo sulle prime pagine dei giornali del mondo, Salerno diventerá un caso di scuola». La rivoluzione che annuncia è fatta di grandi opere e cultura, di arte e giovani. «Non ho sniffato - sorride - Se mi sto giocando la vita in questa avventura, è perché ho questo sogno».
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