VERSO IL VOTO

Elezioni 2020, Luigi Di Maio: «Cambiare per ridurre poltrone»

Il ministro degli Esteri: «Alle regionali ci giocheremo la partita. Siamo distanti anni luce dai nostri avversari»

SALERNO - Il sole che abbaglia lo studio della Farnesina non è affatto ispiratore di un Meriggiare pallido e assorto di montaliana memoria, nè compare il motivo dominante di un paesaggio arido e scarnificato. Anzi, tra i marmi di travertino di questo palazzo di nove piani, si respira il giudizio mirato, soppesato finalizzato a costruire ponti che durino almeno lo spazi di una legislatura. Ancor meglio quando la leggerezza dell’ironia del giorno con un ministro che diventa caso “internazionale” per la sua abbronzatura tende a smussare angoli polemici che arrivano fin dall’America. Eccolo, Luigi Di Maio, ministro degli Esteri e leader storico del Movimento 5 Stelle: «Ragazzi...prometto che la prossima estate metterò la crema 50. E grazie per avermi reso questa giornata più leggera», commenta sui social prima di riguardarsi gli appunti di viaggio della giornata che lo aspetta nel Salernitano.

Onorevole Di Maio, lei gira l'Italia per far votare sì al referendum confermativo sul taglio dei parlamentari. Ed oggi è nel Salernitano anche per chiedere agli elettori il voto favorevole. Perché ha deciso di scendere in campo?
Il taglio del numero dei parlamentari interpreta una richiesta che parte dal basso e arriva da lontano negli anni. Il MoVimento l'ha portata in Parlamento, dove ha riscosso il voto favorevole praticamente di tutte le forze politiche. Adesso la parola passa ai cittadini, è bello e giusto incontrarli per confrontarci.

Non ha il timore, se non il sospetto politico, che alla fine restiate solo voi nella campagna referendum per il sì?
Davanti a questo tema, così trasversale, non esistono timori né sospetti. Da parte nostra c'è l'orgoglio di aver portato questa riforma fino in fondo. Una riforma che consentirà di risparmiare circa mezzo miliardo di euro a legislatura, sono 300mila euro al giorno, praticamente lo stipendio che un comune mortale non guadagna nemmeno in 10 anni di duro lavoro. Affronteremo l'ultimo passo come al solito, mettendoci cuore. Interpretando la volontà degli italiani: continua a esserci un grande bisogno di rinnovare la politica. Il prossimo passo sarà l’adeguamento degli stipendi dei politici, non può continuare a esserci un divario così alto con il resto dei lavoratori che faticano dalla mattina alla sera.

Secondo alcuni su questo tema le sue posizioni, quindi quelle del Movimento 5 Stelle, esprimerebbero una forte carica antipolitica. È così?
Con una riforma che snellisce e, di conseguenza, migliora efficienza e rapidità dei lavori parlamentari la politica ne esce rafforzata. Non solo, qui si tratta di ripetere l’Italia agli standard europei. Siamo il Paese con il più alto numero di poltrone in Parlamento. In Germania sono circa 700, in Francia meno di 600.

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