la vertenza

Eldo, in arrivo la proroga della Cig fino a dicembre

Buone notizie per gli ex-dipendenti della Eldo Spa che nei giorni scorsi hanno ricevuto la conferma da Napoli del prolungamento della cassa integrazione fino al prossimo dicembre. Una vittoria per i...

Buone notizie per gli ex-dipendenti della Eldo Spa che nei giorni scorsi hanno ricevuto la conferma da Napoli del prolungamento della cassa integrazione fino al prossimo dicembre. Una vittoria per i 253 lavoratori che da inizio 2014 erano stati lasciati a casa dall’azienda di Orta di Atella, nel Casertano, ora al centro di un processo per fallimento ai danni della famiglia Damiano, titolari della catena.

Ad accogliere positivamente la notizia è il sindacato Usb, sin dall’inizio della vicenda al fianco dei dipendenti dei due punti vendita di Pontecagnano e Salerno. «Dopo mesi di lotte e di colloqui con le istituzioni - ha dichiarato Rosa Sabato dell’Usb Salerno - l’assessore regionale al Lavoro, Severino Nappi, ci ha confermato questo prolungamento della cassa integrazione che donerà più tranquillità ai lavoratori almeno fino a dicembre. Si resta in ogni caso in attesa che vi sia qualche sblocco anche per quel che riguarda il futuro dei lavoratori che,con il nuovo anno, si troveranno definitivamente senza un lavoro». Insomma, i soldi ci sono e sembrerebbe che solo un intervento diretto del Ministero possa bloccare lo stanziamento ufficiale della somma destinata agli ex Eldo. Sul fronte giudiziario, invece, si attendono notizie riguardo la diatriba processuale tra il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere e quello di Napoli nord, con sede ad Aversa, in merito al procedimento contro la famiglia Damiano. Lo scontro riguarda le competenze dei due tribunali dato che, mentre il primo cerca di lasciare l’ingombrante processo ad Aversa, il secondo, di rimando, sta cercando d’evitare decisamente la patata bollente spiegando che il processo dovrà concludersi laddove è nato. Rimandati al mittente tutti gli incartamenti, il risultato è stato quello di far entrare in gioco direttamente la Corte di Cassazione che sta valutando il caso.

Emilio D’Arco

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