Eldo ha chiuso i battenti Già svuotato lo store

Anticipato lo stop delle attività inizialmente programmato per febbraio In Cig i 36 dipendenti del punto vendita di via San Leonardo e di Pontecagnano

Da questa mattina è ufficialmente chiuso il punto vendita di Salerno della Eldo, la catena di prodotti hi-tech con sede principale ad Orta di Atella nel casertano, che negli ultimi mesi ha praticamente messo in cassa integrazione ben 253 dipendenti in tutta la regione Campania di cui 36 solo nei centri di Pontecagnano e Salerno. Oltre a quello di Salerno stessa sorte è toccata oggi anche allo store di Afragola, mentre negli ultimi mesi del 2013 erano stati i punti vendita di Pontecagnano, Napoli (in Piazza Matteotti) e Marcianise a chiudere i battenti.

Una notizia che era nell’aria e che i dipendenti si aspettavano, ma non così velocemente dato che inizialmente si era parlato di smaltire le rimanenze e chiudere per gli inizi di febbraio. Non è stato così, e le operazioni di svuotamento del punto vendita di via San Leonardo hanno avuto inizio già da domenica sera.

I sindacati chiederanno un incontro con tutti i dipendenti, non solo per discutere sulle prossime mosse, ma anche per raccogliere altre forze. «La notizia della chiusura – ha dichiarato Rosa Sabato dell’Unione sindacale di base – ha rinnovato la necessità di un confronto. Serve trovare delle soluzioni e anche velocemente perché la questione non è conclusa ancora, anzi. Stiamo pensando di organizzare un’assemblea con le delegazioni di tutti i punti vendita della regione attualmente chiusi o in fase di chiusura per cercare di giungere ad un’azione comune. Stiamo pensando anche di organizzarci per andare direttamente al Ministero del Lavoro a Roma».

L’umore tra i dipendenti non è dei migliori, nonostante sia di pochi giorni fa la notizia dell’approvazione della proroga per la cassa integrazione per tutto il 2014 per quelli con contratto a tempo indeterminato. Una vittoria che rischia di essere un palliativo se non si troveranno altre soluzioni, senza contare che al momento i lavoratori con contratto d’apprendistato (valido per quattro anni) non avranno diritto né alla cassa integrazione concessa in sede regionale né ad altri indennizzi, scivolando direttamente verso la mobilità.

Tra le soluzioni di sicuro in cima alla lista c’è la ricerca di un imprenditore che possa risollevare le sorti dei punti vendita salernitani, giusto in tempo prima che scada la cassa integrazione straordinaria. I dipendenti di Salerno, proprio a tale scopo e per stimolare una reazione anche da Palazzo di Città, avevano già inviato a fine dicembre scorso una lettera indirizzata al sindaco Vincenzo De Luca affinché s’interessasse alla loro causa. Al momento però non vi è stata nessuna risposta e ai dipendenti non resta che sperare in qualche nuovo sviluppo.

Emilio D’Arco

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