la polemica

«Egoista chi sbraita contro gli immigrati»

Don Flaviano, il parroco di Pagani che ospiterà i migranti: «Tutti bravi a predicare l’accoglienza ma non a praticarla»

PAGANI. «Chi sbraita contro l’arrivo degli immigrati vive nel proprio egoismo. Facessero appello alla loro coscienza». Don Flaviano, parroco della chiesa del Santissimo Corpo di Cristo e padre spirituale della cooperativa San Pio, che ha avuto mandato dalla prefettura di accogliere 50 migranti, bacchetta quei paganesi che negli ultimi giorni hanno protestato per l’arrivo del gruppo di stranieri nella periferia cittadina. «Siamo tutti bravi a predicare l’accoglienza, ma poi nessuno è bravo a praticarla», il giudizio di Don Flaviano.

Gran parte dei paganesi, da quando hanno saputo che 50 immigrati sarebbero stati accolti dalla cooperativa di Carlo D’Apunzio in via Pesca, si sono scatenati. In particolare sono gli abitanti della strada a vedere di cattivo occhio gli stranieri che alloggiano nell’ex edificio scolastico. «Sono arrivati e nessuno si è accorto di niente. Non hanno recato il minimo disturbo. Sono seguiti e accompagnati da esperti durante tutta la giornata, eppure sono giunte ai carabinieri già diverse segnalazioni». Diversi controlli sono stati effettuati nella struttura da parte dei militari. «Proprio ieri mattina anche il tenente Angelo Chiantese ha effettuato un ampio giro di ricognizione della struttura».

Alla prima accoglienza di 35 persone è seguita quella di ieri, in cui altri 15 stranieri, tutte donne, sono arrivate nella struttura. Gli immigrati di nazionalità bengalese, somala, siriana, nigeriana, sono trenta uomini e venti donne. L’ex scuola di via Pesca è stata adeguata all’accoglienza con una suddivisione degli spazi in 12 mini appartamenti disposti su tre piani. Inoltre un’équipe di professionisti segue il gruppo di stranieri, tutti di età compresa tra i 18 e i 25 anni.

«C’è chi parla di business, ma non capisce il valore cristiano dell’accoglienza. Le spese che la cooperativa affronta sono tantissime. Solo il fitto della struttura è intorno ai 2500 euro, a cui ci sono da aggiungere le bollette, tutto il necessario per nutrirli e farli vivere bene e la paga per i professionisti che li seguono. Tra questi, due cuochi, un assistente sociale, una psicologa e un mediatore culturale che parla diverse lingue».

Nonostante i controlli, i residenti di via Pesca e chi in quella strada ha attività commerciali non demordono. Timori sulla poca gestibilità dei migranti erano stati espressi al prefetto Melfi anche dal sindaco Bottone la scorsa estate. Ma don Flaviano insiste: «Sono i mezzi di comunicazione a presentare una realtà distorta, che ci spinge a credere che gli stranieri siano criminali. Questa è gente che scappa dalla guerra, dalla morte, con un dramma alle spalle. Devono essere trattati con dignità. Accogliere è una missione evangelica e noi non ci tireremo indietro».