Effetto Luci sui saldi I negozianti si dividono

Alcuni commercianti sostengono che l’afflusso di visitatori crei solo disturbo Altri, invece, ritengono che porti benefici. Sugli affari pesa ancora la crisi

C’è chi afferma che i primi segnali di ripresa economica siano arrivati proprio da questo inizio di saldi invernali targati 2015, nei quali gli acquisti si prospettano superiori a quelli dello scorso anno. Un dato che prende spunto dall’andamento delle vendite nel primo weekend di sconti appena trascorso, che non sono state poche. Altri invece sostengono che, nonostante il mare di gente che ha invaso Salerno sabato ma soprattutto domenica, la merce venduta sia stata poca. Tutti sono d’accordo, però, sul fatto che l’evento Luci d’artista influisca poco o niente – alcuni commercianti hanno addirittura affermato di essere stati danneggiati nelle vendite dall’invasione di visitatori – sul numero di scontrini battuti, «fatti salvi bar, rosticceria e friggitorie che stanno facendo affari d’oro», riferiscono in coro i negozianti salernitani.

La ressa, in realtà, c’è stata – i franchising del corso sono stati presi proprio d’assalto in verità, anche grazie alle percentuali di sconto molto alte applicate su prezzi di partenza già bassi – ma quanti hanno effettivamente comprato? «Noi non possiamo lamentarci – afferma Angela Baldi, titolare della boutique grandi firme Diva in via Velia – visto che abbiamo registrato un incremento nelle vendite, seppur leggero. Siamo un negozio conosciuto e richiamiamo clienti da tutta la provincia e oltre, non ci basiamo sull’acquirente mordi e fuggi benché questo movimento che le luci portano in città non può fare che bene».

Di tutt'altro avviso Bruno Albergo, titolare del negozio di calzature Made In in corso Vittorio Emanuele: «Paradossalmente vendiamo molto di più quando non ci sono le Luci d'Artista perché i clienti spesso si infastidiscono della confusione, non hanno la tranquillità giusta per scegliere gli articoli da acquistare se vedono ressa nel negozio e vanno via. Domenica, pur essendoci il caos in strada, non ho venduto niente nonostante i saldi».

Le file davanti alle saracinesche ancora abbassate che si vedevano fino a tre o quattro anni fa nei primi giorni di ribassi stagionali effettivamente non ci sono state, però il bilancio del primo week end di affari di fine stagione non è totalmente negativo: «Le vendite più sostanziose ci sono state venerdì e sabato, non certo domenica che è il giorno “dei pendolari” - riferisce Paola Tortora, responsabile dello store Henry Cottons in corso Vittorio Emanuele - il budget speso pro capite, però, non è stato altissimo: in media il tetto di spesa che le famiglie non superano è quello dei centoventi euro, somma con la quale è possibile acquistare non più di tre capi».

L’idea di aspettare i saldi per rifarsi il guardaroba è ormai un ricordo del passato a detta di tutti i commercianti, che sono concordi nel constatare che sono pochi i clienti che spendono più di duecento euro, fatta eccezione per le grandi griffe con clientela selezionata che spende di più, anche se non eccessivamente di più: «Chi spende da noi arriva anche dalla provincia anche con tour organizzati, che non sono quelli delle Luci, e arriva a spendere anche mille euro - racconta Miriam Senatore della boutique Elena Mirò, sempre su corso Vittorio Emanuele - poi c'è da evidenziare un dato: i visitatori giunti in città per ammirare le installazioni luminose difficilmente portano con sé grandi somme di denaro, né tantomeno le carte di credito perché, vista la ressa, temono di venire derubati tra la folla quindi più di qualche caffè o di qualche bibita non comprano».

Il popolo dei saldi è quindi ben diverso da quello delle Luci, questo era prevedibile, ciò non toglie che anche chi è stato a Salerno per ammirare gli addobbi luminosi nel primo week end di saldi ha approfittato della convenienza del periodo per fare qualche acquisto: «Il nostro brand è conosciuto e il rapporto qualità/prezzo è vantaggioso quindi non siamo andati male in questo fine settimana - rileva Lucia Galderisi dello store Silvian Heach - certo non c’è stato un exploit ma l'afflusso di visitatori ha influito positivamente sulle vendite. La spesa massima pro capite si è aggirata intorno ai 100 euro, somma con cui è possibile portarsi a casa cinque o sei capi».

In quasi tutti i negozi la percentuale di sconto adottata è stata tra il 30 e il 50, fino ad arrivare al 70 in alcuni multistore. «Il centro città sta godendo dell'evento Luci ancorato all'inizio dei saldi - afferma Flora Camera, dello storico negozio di biancheria Gravagnuolo - e i risultati sono al di sopra delle modeste aspettative. Cosa diversa rispetto alla zona orientale della città dove continua il calo dei consumi perché le installazioni luminose lì presenti non vengono adeguatamente valorizzate».

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