Effetti speciali per stupire, risorge a Salerno l’ex cinema Diana

I lavori sono durati sei anni, speso oltre un milione di euro di fondi europei Sala destinata alle sperimentazioni, sarà gestita dal Teatro pubblico campano

SALERNO. Si spengono le luci e improvvisamente si è avvolti da uno di quegli scialli preziosi che Klimt dipinge addosso alle sue donne; poi, in un attimo, ci si trova a galleggiare insieme alle ninfee di Monet; dopo una giravolta di stupore ti sembra quasi di sentirle le pecore di Chagall che suonano il violino sulle pareti che ti abbracciano tutt’intorno e, non fai in tempo a sbattere gli occhi, che nuoti nell’oceano profondo, insieme a pesci tropicali di ogni forma, colore e misura.

Questo è capace di fare il nuovo cinema teatro Diana, inaugurato ieri mattina in lungomare Trieste dal sindaco facente funzione Vincenzo Napoli e dall’ex primo cittadino Vincenzo De Luca che non poteva non presenziare all’apertura di uno di quegli spazi che davvero avvicinano Salerno all’Europa migliore, quella dei musei di Basilea, degli open space di Berlino, delle installazioni di Barcellona. Questa volta nessuno potrà negare che dove negli anni Ottanta regnava la pornografia e dove ancor prima si voleva insegnare il fascismo, ora regna la luce, quella vivida della cultura e del progresso. Arrivata dopo anni di buio e incuria. La totale risistemazione funzionale ed architettonica della struttura realizzata dal Comune di Salerno ha permesso, infatti, di ricavare una nuovissima sala attrezzata per eventi multimediali. Quattordici i proiettori che rendono possibile viaggi fantastici in altri mondi da vivere tra i maxi schermi che tappezzano la sala dove possono trovare posto 180 spettatori, se seduti, molti di più se le poltroncine, grazie a un sistema di platea retraibile, scompaiono.

«Una straordinaria trasformazione», così l’ex sindaco De Luca ha definito il piccolo miracolo compiuto all’interno della struttura realizzata dal gruppo Edil Gf di Francesco Granata che ha eseguito i lavori sulla visione maturata dagli architetti dello studio Asnova, guidati Nuccio Spirito. “Sviluppo, cultura, futuro”, queste le tre parole che possono riassumere il senso del luogo che, come ha affermato De Luca, e come ha poi ribadito Napoli, con la sua apertura ha arricchito quel polo culturale che Salerno cerca con tutte le sue forze di diventare. «Non intendiamo creare doppioni – ha aggiunto l’ex primo cittadino – e questo spazio dovra essere luogo deputato alla sperimentazione, all’avanguardia, a tutto ciò che producono i giovani artisti». Ancora ignoto però il cartellone di eventi la cui programmazione è stata affidata al Teatro Pubblico Campano. I lavori ultimati riguardano la parte centrale dell’edificio originariamente destinato a Casa del Balilla e poi utilizzato come sala cinematografica. È stato completato il piano interrato, dove sono collocati i camerini e gli altri locali a servizio delle attività teatrali. Sono stati eseguiti importanti lavori di consolidamento delle strutture ed è stato sostituito il tetto con nuove capriate in legno. Alla sala centrale si accede dal fronte prospiciente i viali del lungomare. I locali di ingresso, pavimentati come se si calpestasse un fiume impetuoso grazie alla resina decorata sui toni del blu cobalto, saranno presto destinati a bar-foyer. La spesa complessiva per i lavori edili e la fornitura ed installazione delle attrezzature ammonta a circa un milione di euro. L’intervento è stato realizzato con il contributo finanziario dell’Unione Europea nell’ambito del Più Europa Salerno Po Fers Regione Campania 2007/2013. Sono attualmente in corso di aggiudicazione i lavori di restauro della facciata storica dell’edificio e di quelle laterali.

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