«Edilizia nel Parco, controllare i Comuni»

Buonomo di Legambiente promuove le nuove norme varate dall’Ente ma sollecita un’attenta vigilanza

VALLO DELLA LUCANIA. «Bene la sburocratizzazione ma guai ad allentare i controlli»:così Michele Buonomo, presidente di Legambiente Campania, commenta la delibera approvata dal Parco del Cilento che semplifica le procedure amministrative in materia edilizia. Il provvedimento, che sarà a breve inviato agli Uffici Tecnici dei Comuni dell’area protetta per la necessaria condivisione, riporta situazioni e interventi, differenziati per tipologia e per zone di classificazione del Parco, che non saranno più sottoposti ai nulla osta dell’Ente. Ad esempio, nelle zone C1 - C2, non sono soggetti a nulla osta del Parco il rifacimento di intonaci, tinteggiature, rivestimenti esterni o manti di copertura; opere di manutenzione di balconi, terrazze o scale esterne; integrazione o sostituzione di finiture esterne o manufatti.

Buonomo non si dice contrario alla procedura di semplificazione ma chiede che il Parco vigili comunque su ciò che avviene nell’area protetta: «È necessario che il Parco, comunque, vigili sulle autorizzazioni che vengono rilasciate dai comuni chiedendo agli stessi una rassegna periodica degli interventi». «Pur mettendo da parte la cattiva fede – precisa - anche in buona fede possono sfuggire degli interventi non compatibili, che sono deleteri per l’area protetta. Quindi anche se non ci sarà più la richiesta di nulla osta, la comunicazione deve essere operata comunque al Parco. Quindi, ok alla sburocratizzazione, ma attenzione che questo non si traduca, alla fine, in un allentamento dei controlli e della capacità del Parco di sapere cosa avviene sul territorio».

Buonomo non fa riferimento tanto «alle zone A, di riserva integrale, dove quasi nulla è consentito, ma alle zone B, C, D: è qui, che sono zone di equilibrio, che possono aumentare i rischi. E poi ci sono le zone Sic o Zps: un’azione sbagliata fatta nelle zone prima menzionate potrebbe avere conseguenze anche su quelle di tutela comunitaria. Non sono i vincoli – conclude - a dover andare persi, bisognerebbe invece puntare di più sulla valorizzazione».

Il presidente del Parco tiene a precisare: «Nessuna nuova costruzione all’interno del Parco che non è prevista dalla legge». Promuove la sburocratizzazione anche Pino Palmieri, sindaco di Roscigno, per il quale «tanti sono ancora i punti da affrontare, viabilità e cinghiali su tutti».

Andrea Passaro

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