Ecoballe e Luci d’artista Colpo grosso della Iren 

La società torinese si aggiudica due gare milionarie tra Giugliano e Salerno Ma Avvenire attacca: il colosso sarebbe sotto inchiesta dalla Dda di Bologna

Una doppietta messa a segno in poche ore: il gruppo Iren, multiutility torinese, si aggiudica un lotto della gara regionale per la rimozione delle ecoballe di Giugliano e l’appalto per le Luci d’artista a Salerno. Due gare milionarie. Un uno-due accompagnato da polemiche roventi. Il quotidiano Avvenire sostiene che il colosso piemontese sarebbe sotto inchiesta dalla Direzione distrettuale antimafia di Bologna per la gestione della discarica di Poiatica, in provincia di Reggio Emilia. Accuse però smentite da Iren, fatturato annuo da 3,3 miliardi, terzo operatore in Italia nella gestione dei rifiuti dopo Hera e A2A.
La prima zampata della multiutility arriva dalla seduta di gara dello scorso 21 luglio. Ci sono 485mila tonnellate di rifiuti da rimuovere nella Terra dei fuochi. Il bando, da 82 milioni, è diviso divisi in 5 lotti. Iren Ambiente, detenuta dalla holding Iren spa, vince il primo, riguardante il sito di Masseria del Re, dove giacciono 98mila tonnellate di ecoballe. Importo: 16 milioni di euro. I torinesi hanno la meglio sul raggruppamento composto da Enky, Defiam ed Ecobuilding. L’aggiudicazione è provvisoria, in attesa del il via libera degli uffici regionali chiamati a verificare i requisiti delle società vincitrici. Ma dopo qualche giorno si gioca il secondo tempo della campagna di conquista della multiutility in Campania. Il Comune di Salerno, con determina dirigenziale, aggiudica la gara triennale per le Luci d’artista a Iren Servizi, altra società del gruppo. Stavolta si tratta di una torta da 8,5 milioni. Il bando comprende ideazione e realizzazione, montaggio e smontaggio delle installazioni luminose. E qui siamo al déjà-vu; Iren si aggiudica la gara a Salerno dal 2007. Delle luci d’artista, la holding ha praticamente il copyright: dopo aver lanciato il progetto negli anni ’90 a Torino, lo ha esportato in tutta Europa. Quest’anno sbaraglia la concorrenza dell’Ati composta dalla RbrLight srl di Scampitella, in provincia di Avellino, e Meta lux srl di Roccasecca, in provincia di Frosinone, e della francese Blachere illumination sas, altro colosso con venti filiali in tutto il mondo. Il progetto tecnico della kermesse si ispira a questi temi: fiabe e racconti di natura mitologica; Natale; l’inverno; il mare di Salerno; composizioni floreali; animali e vegetazione dei vari continenti; astri e corpi celesti;allestimento archeologico; costiera amalfitana; effetto pioggia e nevicata; proiezione artistiche luminose con sonoro; illuminazioni luminose con flashing. Uno scenario in cui Iren si muove agevolmente, in ragione del suo know-how. Ma a turbare la pesca grossa del gruppo torinese c’è l’affondo del quotidiano dei vescovi.
Avvenire scrive che Iren fu multata per decine di migliaia di euro nel 2013 a causa della gestione della discarica di Poiatica, dopo che il Corpo forestale ha accertato «irregolarità documentali riguardanti i registri di carico e scarico dei rifiuti», ma anche suggerito approfondimenti investigativi inerenti le attività dell’impianto di produzione del biostabilizzato», dopo le vicende giudiziarie che hanno lambito l’attività della società.
Nel 2015 c’è l’apertura di una inchiesta della Procura di Reggio Emilia sul sito, i cui atti sono trasmessi alla Dda bolognese, competente per le ipotesi di traffico illecito di rifiuti. Contatta da la Città, tuttavia, la holding fa sapere che nell'inchiesta «per quanto ci è dato sapere finora, non risulta coinvolta Iren Ambiente».
Gianmaria Roberti
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