il libro di notari

Ecco la Salerno immaginata dai sindaci del dopoguerra

SALERNO. La città di Salerno così come è stata immaginata dai sindaci dal dopoguerra in poi. Un progetto reso possibile grazie al libro “Immagina Salerno” di Riccardo Notari, che sarà presentato...

SALERNO. La città di Salerno così come è stata immaginata dai sindaci dal dopoguerra in poi. Un progetto reso possibile grazie al libro “Immagina Salerno” di Riccardo Notari, che sarà presentato venerdì 14 febbraio alle ore 17 presso la Sala del Gonfalone a Palazzo di Città. La presentazione del prezioso volume è organizzata dalla presidente dell’Associazione Culturale “muSArte tour”, Antonella Sedan e dal magistrato Claudio Tringali. Alla discussione col giovane autore Notari, dottore di ricerca in Storia Contemporanea, parteciperanno il sindaco Vincenzo De Luca, l’architetto Vincenzo Napoli, Claudio Tringali, mentre modera il giornalista Eduardo Scotti.

“Immagina Salerno da Silvio Baratta a Vincenzo Giordano, passando per Alfonso Menna”, è un viaggio che parte dalla Salerno Capitale del secondo dopoguerra e che passa attraverso la ricostruzione ed il successivo sviluppo della città. Un viaggio osservato con l’occhio privilegiato dei diversi sindaci succedutisi che hanno determinato, con la loro idea di città, l’immagine di Salerno. «Un’occasione interessante di conoscenza di un passato. Una possibilità di riflettere e di comprendere scelte e direzioni nell’amministrazione della nostra città», spiega la storica dell’arte Antonella Sedan che, attraverso “MusarteTour”, mira ad animare una vita culturale propositiva dei cittadini salernitani. Si parte con il dopoguerra, periodo di emergenza. È in questa fase che emergono politici, come Silvio Baratta, impegnati a riconsegnare alla città la capacità di soddisfare i bisogni primari. Gli sforzi compiuti in questi anni vengono però interrotti dalla tragica alluvione del ‘54 e dalla contemporanea stasi politica rappresentata dalla parentesi del commissario prefettizio Salazar. In seguito, nel 1956, emerge la figura imponente di Alfonso Menna, che riesce ad accentrare attorno a sé un grandissimo consenso. Nei suoi 14 anni di governo emerge un’idea ben precisa della città: la fiducia forte nelle ricchezze e nelle potenzialità di un intero territorio, il sogno di una grande Salerno in grado di competere con altre forti realtà del Mezzogiorno. Si passa poi ai successivi 4 anni di Gaspare Russo, scelto dalla stessa Dc in contrapposizione a Menna, e quindi a Vincenzo Giordano. Con quest’ultimo, nasce un’alleanza “laica e di sinistra”, che vede un rifiorire di idee e di progettualità, come la riqualificazione del centro antico. Le intuizioni di quella esperienza amministrativa diverranno il punto di partenza per una nuova stagione.

Davide Speranza

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