Ecco la movida con i militari Controlli a Salerno e sulla Costa Sud

Da ieri sera sono entrate in azione le pattuglie miste con personale dell’Esercito. C’è chi è favorevole e chi ritiene che si tratti di un uso improprio

• La sicurezza in strada passa anche da Salerno. Da ieri sera, infatti, il "piano d’impiego del personale delle forze armate nei servizi di controllo del territorio" - come lo stesso ministro della Difesa La Russa l’ha definito - ha raggiunto la nostra provincia, trascinandosi dietro non poche polemiche, da parte di chi questo beneficio non lo voleva.

• «Con quest’iniziativa stiamo umiliando i soldati, distruggendo la loro professionalitá - spiega Alfonso Rescigno, un giovane salernitano che frequenta la movida - l’opinione pubblica si sta abituando ad un impiego delle forze armate tutt’altro che ortodosso e le istituzioni si sentono legittimate ad utilizzare lo strumento militare in modo sempre più abnorme. Siamo il paese delle emergenze, domani i soldati potrebbero essere chiamati a vigilare attorno alle carceri, a tenere sotto controllo gli stuoli di clandestini, a proteggere obiettivi di ogni tipo, ma non sono questi i motivi per i quali ci siamo dotati di forze armate professionali». • Inizia con critiche amare l’operazione di messa in sicurezza della cittá, voluta dal ministro alla difesa e accolta di buon grado dalle istituzioni locali di ogni colore politico. Ieri, i 25 militari della caserma di Persano, unitamente a poliziotti e carabinieri, hanno raggiunto il centro storico della cittá e la litoranea, per pattugliare in modo appropriato sulla vita notturna salernitana. Non a tutti è piaciuto il nuovo metodo di vigilanza, sono stati soprattutto i ragazzi ad esprimere perplessitá e disappunto.

• «L’esercito ha bisogno di addestramento continuo, per svolgere in modo appropriato il proprio compito - chiarisce L.S. - chi oggi è responsabile, a livello politico, dell’approntamento e dell’efficienza delle forze armate dovrebbe riflettere sulle capacitá e sulle prospettive del nostro esercito, soprattutto in un momento in cui le difficoltá economiche sono numerose e ci costringono a delle scelte».

• Non tutti però sono della stessa idea. C’è, infatti, chi ha reagito con ottimismo e serenitá, accogliendo di buon grado l’arrivo dei militari. «Credo che i cittadini onesti non temano le forze armate, anzi le apprezzino - afferma Daniela Macchia - sono d’accordo sull’utilizzo discreto dell’esercito, nei punti chiave delle cittá, in modo da dare alla popolazione la certezza della presenza dello stato sul territorio. Quest’azione infonde più sicurezza e fiducia nel governo».

• C’è anche chi crede che il dissenso di molti sia dettato da una visione nostalgica e rivoluzionaria della societá, totalmente fuori luogo nel contesto storico attuale: «Ormai i postsessantottini sono anacronistici, devono rendersi conto che il modo di pensare si evolve e l’adattarsi alle diverse situazioni è una necessitá umana primaria - dichiara A. G. - La presenza dell’elemento istituzionale, rappresentato in questo caso dal militare, è una figura inusuale nel contesto urbano quotidiano, che certamente spaventerá i delinquenti.

E’ una misura necessaria, ovvia e attesa». Concorde anche il proprietario del locale Capogiro, in piazza Sant’Agostino, uno dei punti d’incontro più caldi della "febbre del sabato sera". «Sono felice che la zona venga sorvegliata attivamente anche mediante l’aiuto delle forze armate - confessa Salvatore Manzo - si eviteranno sicuramente molti antipatici imprevisti, che rovinano facilmente una serata. L’iniziativa, dovrebbe essere continuativa e non limitarsi ad un numero di tempo prestabilito, solo in questo modo si potrebbe dare prova ai cittadini, che l’operazione "Strade Sicure" funziona per davvero».
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