Eccellenze alimentari ma senza diritti 

La denuncia del sindacato soprattutto nel settore caseario: «Nessuna azienda ha un rappresentante interno dei lavoratori»

L’altro volto delle eccellenze agroalimentari salernitane è lo specchio di precariato e scarsa tutela dei diritti dei lavoratori. L’ultimo caso relativo a una denuncia arriva dai sindacati provinciali, impegnati da tempo a fare luce su un sistema che, paradossalmente rispetto alla tecnologia applicata nella filiera per garantire assoluta qualità ai consumatori, non è tracciato per quanto riguarda la manodopera.
«Salerno da questo punto di vista è come Caserta», sottolinea Giovanna Basile, segretaria generale della Flai Cgil provinciale. Le criticità maggiori si registrano nel settore caseario, dove dieci aziende su dieci non hanno un rappresentante sindacale al loro interno. Così si registra che una lavoratrice salernitana, impegnata in una delle aziende della famiglia Consalvo, si è rivolta al sindacato provinciale della Cisl chiedendo l’intervento delle organizzazioni di categoria per fare chiarezza sul proprio contratto con particolare riferimento all’orario di lavoro realmente effettuato ma non retribuito oltre che sulle mansioni diverse da quelle pattuite. Diversi gli incontri tra la donna ed i rappresentati sindacali per avviare il confronto con l’azienda facente capo alla famiglia Consalvo, fino alla retromarcia della lavoratrice al momento di firmare la delega al sindacato che di fatto avrebbe avviato la vertenza con il proprietario dell’azienda.
Denuncia ufficiale che diventa insormontabile per chi vive nella precarietà più assoluta, con il lavoro che può venire meno in poche ore per la reazione dell’azienda. In questo modo le tante richieste di tutela dei propri diritti restano sulla carta come sofferenza quotidiana di chi è costretto a subire. Una storia uguale a tante altre nel territorio salernitano, un fenomeno che i sindacati equiparano a quello del caporalato durante la campagna di raccolta dei pomodori. «Nessuna azienda casearia è sindacalizzata in provincia: dal colosso che opera nella grande distruzione alla piccola impresa a conduzione familiare - sottolinea Basile, segretaria generale della Flai Cgil provinciale -. Purtroppo i lavoratori hanno paura di perdere quel poco che hanno e non è un caso che ci invitino ad allontanarci quando ci presentiamo all’esterno delle aziende per fare dei semplici volantinaggi per ricordare a loro i diritti di cui sono titolari. Senza delega, purtroppo, noi non possiamo fare nulla».
Infine la stoccata agli imprenditori del settore: «Mi fanno sorridere quando si riempiono la bocca di paroloni, si vantano di essere produttori delle eccellenze del territorio. Dovrebbero tutelare in primis i loro lavoratori».
La lavoratrice impegnata in una delle aziende della famiglia Consalvo, nelle scorse settimane ha raccontato al sindacato ulteriori risvolti sul rapporto di lavoro che si era instaurato. I carabinieri del Nucleo antisofisticazioni e sanità di Salerno hanno dunque effettuato nel tempo più di un accesso a locali che sono in capo ad aziende della famiglia Consalvo, contestando la frode in commercio per quanto concerne la tracciabilità di alcuni alimenti ed il loro stato di conservazione.
In uno degli ultimi casi, dopo l’informativa fatta pervenire dai militari dell’Arma, è stata disposta l’archiviazione presso il tribunale di Salerno da parte del pubblico ministero Maria Carmela Polito.
Domenico Gramazio
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