VERSO IL VOTO

Eboli, zuffa sulle nomine: monito di don Enzo

La scelta dei componenti dei seggi finisce al prefetto. Il religioso: «Pensate al futuro nella legalità»

EBOLI - Si acuisce la tensione da clima elettorale ad Eboli. Lo scontro, ieri, sulla nomina degli scrutatori, mentre tenta di mitigare la tensione tra le diverse fazioni in lotta don Vincenzo Caponigro, rettore del santuario della Santissima Trinità con una lettera aperta ai candidati.

La querelle scrutatori. Ieri pomeriggio alle 14 si è riunita la commissione elettorale cui spettava il compito della nomina degli scrutatori. La legge dà la possibilità di procedere con un sorteggio oppure di effettuare una designazione nominativa. Ma impone anche che sia garantita la presenza di almeno un consigliere di opposizione. E le dimissioni del consigliere Damiano Cardiello, unico rappresentante della minoranza in seno alla Commissione, hanno creato il caso. Lo stesso Cardiello aveva provocatoriamente chiesto di procedere con il sistema del sorteggio pubblico per «dare la possibilità di guadagnare qualcosa ai numerosi disoccupati ebolitani»; non essendo stato ascoltato ha deciso di dimettersi. La Commissione, composta dal sindaco e dai consiglieri Filomena Rosamilia e Roberto Grasso, candidati alle amministrative, ha proceduto egualmente senza nominare un supplente che rappresentasse la minoranza. Tra i supplenti, infatti, risultava solo Emilio Masala che, divenuto assessore non può più farne parte. A quel punto in aula, mentre i tre membri della commissione procedevano alla nomina di 142 scrutatori e altrettanti supplenti, sono scoppiate vivaci proteste e contestazioni, in particolare dal candidato avversario di Cariello, Donato Santimone. «Avevamo proposto il sorteggio. Ma la maggioranza ha deciso di continuare per la sua strada, nonostante Cardiello abbia sottolineato che la commissione non potesse andare avanti senza la minoranza. Stanno avvenendo cose indescrivibili - dice Santimone – Ma noi denunceremo ». E di denuncia al prefetto parla anche Cardiello. «Da dieci anni si è usato sempre lo stesso criterio - ha replicato il sindaco Massimo Cariello - Gli scrutatori sono sempre stati nominati dalla Commissione elettorale con il consenso di tutti i consiglieri comunali, anche quelli di opposizione».

Il monito di don Enzo. Difficile dunque, con un tale clima, che le parole di don Enzo Caponigro, figura stimata da tutti, cattolici e laici, possano sortire l’effetto sperato. «Pensare al futuro vuoi dire prepararlo scrive don Enzo - altro che città invisibili, vogliamo città piene di vita e di progetti, perché una città senza progetti non può vivere. Ci vuole una visione programmatico-valoriale proiettata nel futuro, con attenzione ai cambiamenti che le circostanze storiche determinano nel lavoro e nella vita dei cittadini». Per far questo, aggiunge don Enzo, «bisogna rifiutare le condizioni trasformistiche della politica. Bisogna dire chi sei e cosa vuoi dal futuro. Viviamo, ora, in una drammatica crisi. In questo ci può essere maestro un grande economista: usare il debito oltre l’emergenza, non per assistere, ma per creare nuovo lavoro e nuova ricchezza». E don Enzo, chiede «un programma credibile, senza promesse impossibili, calato in un contesto di legalità. Vediamo nel nostro futuro una città dei servizi, che allarga il suo sguardo oltre i vecchi steccati, per valorizzare la riviera del mare e le colline alpestri, per realizzare il progetto Montedoro ed il percorso turistico-religioso, impegnando un confronto inteso a privilegiare i beni comuni, la cui gestione deve essere scevra da interessi personali e di categoria, nonché da rivalità, bandendo ogni invidia e maldicenza ».

(s.b.)