IL FATTO

Eboli, violentata dal fidanzato per un anno

Arrestato dai carabinieri marocchino 40enne. Dopo le minacce telefoniche abusò della donna in un terreno agricolo

EBOLI - “Tu non rispondi al telefono, io ti violento”. Minaccia mantenuta: a inizio agosto una marocchina fu afferrata alle spalle dal connazionale Aziz K., 40 anni. Lo straniero la trascinò con la forza in un terreno agricolo dove la violentò. E mentre lo faceva, gli ripeteva nell’orecchio: “d’ora in avanti risponderai al telefono e farai sesso con me”. È questo l’epilogo di una violenza perpetrata negli anni ai danni di una 47enne marocchina. L’ex compagno è stato arrestato dai carabinieri della stazione di Santa Cecilia, in esecuzione ad una misura cautelare in carcere firmata dal gip Giandomenico D’Agostino del Tribunale di Salerno.

L’intera vicenda ricostruita dai carabinieri si sviluppa nell’arco di un anno. A cavallo tra il 2019 e il 2020. Il 40enne non accettava di essere stato lasciato e, dopo un periodo di detenzione, era tornato alla carica. Non si accontentava dei squilli al vuoto sul cellulare. L’aveva perseguitata anche nella nuova casa dove una volta tentò di rubargli lo scaldino esterno del gas e una pompa dell’acqua. La vittima era caduta in uno stato di ansia, conoscendo l’indole violenta del suo ex compagno. “Quando ti acchiappo al Bivio, ti faccio vedere cosa ti succede”, gli disse in un’occasione.

E poi era solito ripetergli: “Primo o poi ti uccido, o di mattina o di sera… ti uccido”. E temendo che potesse rivolgersi ai carabinieri, la minaccio di morte: “Se mi denunci, ti uccido”. L’uomo gli aveva reso la vita impossibile. Si presentava sotto casa e lanciava sassi contro i vetri delle finestre. In un’altra occasione gli tranciò i fili della corrente dello scaldino esterno. Fino a quella sera di agosto quando si nascose nei pressi dell’abitazione e la violentò nel vicino terreno. Quella volta la 47enne si era lasciata convincere da un’amica a cenare insieme. Concluso il momento conviviale, la marocchina si era fatta accompagnare per un tratto di strada. Proprio negli ultimi metri fu aggredita dall’arrestato. Il presunto violentatore se ne approfittò senza neppure usare precauzioni. La vittima tentò di difendersi con tutte le sue energie. Gli morse anche una mano. L’uomo dopo aver concluso il rapporto sessuale rubato, gli intimò di tenere la bocca chiusa. E di non denunciarlo. Lei lo disse a suo conoscente e, come risultato, fu denunciata per tentata estorsione.

L’ex compagno, temendo una denuncia, giocò d’anticipo, denunciandola ai carabinieri. Le indagini, invece, hanno dimostrato il contrario. Il giudice ha accolto l’impianto accusatorio dei carabinieri ed ha disposto la misura cautelare in carcere. Nei prossimi giorni, Aziz K., difeso dall’avvocato Gerardo Cembalo , sarà in Tribunale per l’interrogatorio di garanzia.

Massimiliano Lanzotto