LE RAPINE

Eboli, videosorveglianza ko: appello a De Iesu

Mentre i carabinieri cercano i responsabili dei due colpi, parte un’istanza dalle forze dell’ordine al commissario prefettizio

EBOLI - Una lettera a De Iesu per riattivare le telecamere della videosorveglianza. È la novità giunta ieri a palazzo di Città. L’impianto è spento dal maggio del 2018 quando l’ex sindaco Cariello denunciò una manomissione. Poche ore dopo venne smentito dal tecnico informatico, Fabio Ciaglia : «Sono stato io a staccare tutto, non mi hanno pagato». La denuncia di Ciaglia finì in Procura. Il 17 febbraio 2021 si terrà l’udienza preliminare. Cariello è imputato di diversi reati insieme all’ex assessore Ginetti , a due impiegati comunali e a diversi imprenditori coinvolti nello scandalo. Secondo una prima stima, ammontano a 25mila euro i debiti della giunta Cariello con la Wind. La società di telefonia mobile gestisce il ponte radio in località Santa Maria del Carmine.

Anche in questo caso, la società non è stata pagata e l’impianto è spento. La speranza è che non spuntino altri creditori e che la cifra finale da pagare sia solo di 25mila euro. Toccherà al commissario prefettizio De Iesu pagare i debiti e riattivare il sistema di sicurezza spento da oltre 30 mesi. Domenica mattina i carabinieri hanno dovuto “bussare” a diversi negozianti per avere le immagini delle telecamere private. Una soluzione mortificante che rallenta tantissimo il ritmo delle indagini e consente ai responsabili delle rapine di far scomparire la refurtiva. Da alcuni giorni sono tornati in libertà diversi pregiudicati per reati di spaccio di droga o per reati predatori. I timori degli investigatori sono stati confermati dalle due rapine di domenica scorsa. Resta il fallimento politico di un progetto partito bene.

Le telecamere per alcuni mesi hanno funzionato. Anche se la gestione è subito stata messa in discussione. Un assessore e un dipendente avevano libero accesso alle immagini, in violazione alla legge sulla privacy. A contestare la gestione furono i sindacati comunali. Dopo il black out, Cariello ha promesso più volte il ripristino del servizio. Trenta mesi dopo, il fallimento è evidente. Migliorano le condizioni di salute del titolare del distributore Eni, ferito da un rapinatore domenica sera. Il malvivente ha scaraventato a terra l’anziano proprietario dell’area di servizio della famiglia Falcone , per impossessarsi dell’incasso. Afferrato il bottino da 700 euro, il malvivente è fuggito via, in direzione del viale Amendola. Il commerciante è stato soccorso dai medici del 118 che gli hanno curato la forte contusione al braccio e una ferita alla mano. I militari del capitano Emanuele Tanzilli cercano anche il protagonista della prima rapina, quella avvenuta al tabacchi di piazza della Repubblica alle 10 di domenica mattina.