IL DRAMMA

Eboli, ustionata dalla polenta: casalinga grave

L’incidente domestico è avvenuto a Roccadaspide, donna ricoverata in Rianimazione

EBOLI - Dimentica la polenta fritta sul “fuoco”. Nel notare il fumo e l’odore acre, si precipita in cucina. Nella fretta di spegnere il gas e di spostare la pentola, si rovescia il liquido addosso. Tutta colpa della fretta e di una precedente distrazoine. Una donna di 48 anni è ricoverata in ospedale, a Eboli, con ustioni al viso, alle braccia e al petto. I vestiti hanno evitato danni peggiori. Il dolore è stato atroce ma per fortuna le ustioni sono di primo e secondo grado. La paziente è stata accompagnata nel reparto di Rianimazione, sotto la stretta sorveglianza del primario Fernando Chiumiento . I medici ebolitani non hanno sciolto la prognosi. La signora è vigile ma i sanitari temono le infezioni legate alle ustioni, la disidratazione e un blocco renale. C’è ancora molto da attendere prima di dichiarare la 48enne fuori pericolo. Il suo bollettino medico viene comunicato, giorno per giorno, al centro grandi ustionati dell’ospedale Cardarelli di Napoli.

La paziente si trovava a Roccadaspide, dove vive con il marito. Martedì pomeriggio si era dedicata ai pomodori pelati fatti in casa. Insieme a lei c’erano altre persone. La donna ha deciso di “sdebitarsi” offrendo il pranzo a chi le aveva dato una mano. Cucinate le prime prelibatezze, la 48enne ha sistemato la polenta fritta sul fuoco. Tra un’incombenza e l’altra, tra una bottiglia di passata e l’altra, la casalinga ha dimenticato la pentola sul gas. A richiamare la sua attenzione è stato il figlio: «Mamma corri, c’è del fumo in cucina». Quando la donna è arrivata nella stanza ha afferrato due strofinacci per allontanare la pentola “caldissima”. A quel punto è accaduto l’incidente domestico. La pentola è scivolata dalle mani della donna, ustionandola in maniera grave. La signora è stata accompagnata in ospedale a Roccadaspide dove ha ricevuto le prime cure. I sanitari hanno poi deciso di trasferire la paziente all’ospedale di Eboli dove c’era un posto disponibile nel reparto di Rianimazione.

Alla donna sono stati somministrati dei calmanti per lenire i dolori e degli antibiotici per evitare il diffondersi di infezioni legate alle ustioni. La donna è sempre stata assistita dal marito nei momenti delicati e dolorosi del trasferimento. I sanitari sono riusciti a parlare con la paziente. Giorno per giorno informano i parenti delle sue condizioni di salute. È presto per parlare di pericolo scampato. Tuttavia il quadro sanitario non è allarmante come capitato in altri casi quando dal Cardarelli di Napoli arriva la richiesta di trasferimento nel capoluogo campano.

Alessandra Pazzanese