SOS PERIFERIE

Eboli, rissa tra extracomunitari: quattro feriti

Dopo la violenta colluttazione sequestrate armi da taglio e un machete. I maghrebini sono stati denunciati dai carabinieri

EBOLI - Rissa tra extracomunitari, notte di sangue a Campolongo. Coinvolte quattro persone, trasferite e medicate all’ospedale di Battipaglia. Durante la rissa sarebbero spuntate armi da taglio, a quanto pare anche un machete. Gli extracomunitari si sono inseguiti e malmenati fino all’arrivo dei carabinieri di Eboli. Uno degli stranieri è stato fermato a Battipaglia, nei pressi della zona Lago da una pattuglia della polizia di Battipaglia. Ignoti i motivi della rissa, gli extracomunitari non hanno reso dichiarazioni agli investigatori, con la classica frase ripetuta in queste circostanti: «non capire italiano».

I carabinieri, agli ordini del tenente Giuseppe Dispenza , si sono precipitati in riva al mare alle 23 di mercoledì. Sul posto sono stati identificate tre persone di colore, di origine magrebina. Rinvenute e sequestrate diverse armi da taglio. I maghrebini sono stati trasferiti e medicati all’ospedale di Battipaglia. Due africani guariranno in 15 giorni, altri due connazionali hanno avuto la peggio. Dovranno attendere un mese prima di tornare alla vita di tutti i giorni. Il movente della rissa? Per ora non è trapelato.

Gli investigatori seguano diverse piste. La prima è quella della droga. È noto a tutti i residenti lungo la litoranea che il mercato della droga, da qualche anno, è nelle mani degli extracomunitari. Agli italiani è rimasta la gestione dello sfruttamento della prostituzione, ma non tutto il mercato è nelle loro mani. Campolongo registra una forte presenza di stranieri. La maggior parte lavora in maniera onesta. Vive in maniera regolare, con la propria famiglia d’origine. Tra agricoltura e artigianato, le occasioni di lavoro non mancano. Le paghe non sono sicuramente di “spessore” tedesco. Una sparuta minoranza di stranieri, invece, delinque e specula con la vendita di sostanze stupefacenti. Forse proprio una disputa su qualche dose, una questione di soldi, ha scatenato la rissa di due notti fa. I carabinieri continuano il loro lavoro per mantenere un clima di serenità a Campolongo.

Proprio ieri si consumava il sesto mese dall’omicidio di un marocchino 31enne trovato nella pineta di Eboli il 16 gennaio scorso. I carabinieri rinvennero il nordafricano con il viso sfigurato da oggetti contundenti. Il viso era irriconoscibile, per le lesioni violente provocate dall’omicida (o da più persone). Anche in quel caso, venne seguita la pista dello spaccio della droga. A sei mesi di distanza, però, l’aggressione mortale è rimasta senza responsabili. Nonostante i militari abbiano sentito diverse persone che conoscevano la vittima, dopo sei mesi c’è un’unica vincitrice: l’omertà.

Stefania Battista