IL CASO

Eboli, rifiuti giù dal balcone per svuotare casa

Due sorelle diffidate dai vigili urbani per la discarica ammassata nel cortile delle palazzine popolari in via Sacro Cuore

EBOLI -  Quando i vigili urbani sono arrivati al rione Pescara, non credevano ai loro occhi. Due donne, affacciate al balcone, stavano gettando una valanga di rifiuti nel cortile delle palazzine popolari. Alle dieci di mattina, senza preoccuparsi di chi passasse e degli altri residenti. Serafiche, le due donne, hanno spiegato agli agenti che tutta quell’accozzaglia di roba era dell’anziano padre. E che loro stavano approfittando del ricovero in ospedale dell’ottuagenario genitore, per liberare l’appartamento da tutta quella spazzatura. I vigili urbani, affiancati da Antonio Corsetto, assessore alla sicurezza, hanno bloccato l’operazione. Le due donne hanno però spiegato al comandante Mario Dura che di lì a poco avrebbero ripulito tutto. Con una ditta privata che avevano già contattato.

I caschi bianchi hanno invitato le donne a bonificare l’area, subito. E a trascinare eventuali altri rifiuti nel cortile, trasportandoli per le scale, evitando la “catapulta” dal balcone. I caschi bianchi hanno diffidato le due donne a ripulire la discarica ad horas. Le due inquiline hanno giurato che in giornata manco più un sacchetto di spazzatura avrebbero visto. Ma la promessa non è stata mantenuta. Ieri pomeriggio i rifiuti erano ancora nel cortile. Oggi i vigili urbani torneranno in via Sacro Cuore, di fronte al poliambulatorio dell’Asl.

In zona ci saranno, insieme a Corsetto, anche le assessore Damiana Masiello (politiche sociali) e Nadia La Brocca (ambiente) che valuteranno la situazione. Far intervenire la Sarim sarà l’ultima spiaggia. La bonifica verrebbe addebitata agli ebolitani, considerando che la famiglia diffidata non ha un reddito tale da poter procedere con un’azione in danno.