EMERGENZA OSPEDALE

Eboli, reperibilità da incubo: scatta la diffida

Doppiato il limite di turni previsto dalla legge: gli infermieri ricorrono alle vie legali e dichiarano guerra all’Asl e ai dirigenti

EBOLI - Cinque minuti di celebrità e di inutili festeggiamenti. Tanto è durato l’entusiasmo per l’accorpamento dei reparti di Chirurgia e Urologia. Poi all’ospedale di Eboli si è tornati a fare i conti con i problemi di tutti i giorni. Quelli che i dirigenti sanitari non risolvono e che i politici ebolitani non hanno capito. La protesta di ieri è esplosa nel reparto di Cardiologia, in particolare tra i dipendenti dell’Emodinamica. Settore che salva vite umane, ogni giorno, in casi spesso disperati, all’ultimo minuto, all’ultimo chilometro di vita rimasto. In Cardiologia, è stato detto e scritto già da un mese, c’è una gravissima carenza di infermieri. Tanto grave, per rendere l’idea, che i posti letto sono stati diminuiti. Dai dieci di partenza ai sei attuali. «Basta reperibilità e straordinari, abbiamo una vita privata».

Con il coltello tra i denti, alcuni infermieri del reparto di Cardiologia hanno contattato un’avvocata per scrivere una diffida all’Asl e ai dirigente dell’ospedale di Eboli. Gli infermieri non sono più disposti a fare salti mortali. La reperibilità nel reparto di Cardiologia è diventata un incubo. Al mese sono previste massimo sei “chiamate” in reperibilità. In Emodinamica a Eboli se ne fanno 13. Legge e contratti bypassati, ritmi insopportabili, tensione alle stelle. Gli infermieri si sono rivolti anche alla Uil per avere una vita più “normale”.

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