IL CASO

Eboli, morte Tahiri: ora indagano i carabinieri

La denuncia di Chakir: «Omissione di soccorso»

EBOLI - Muore per un malore a cento metri dall’ospedale. Sequestrata la salma del marocchino 52enne, i carabinieri continuano le indagini. Il reato ipotizzato è omissione di soccorso. Non ci sono ancora indagati per la morte di Rahal Tahiri . Ieri mattina i militari hanno ascoltato i negozianti della zona dove il maghrebino ha avvertito il malore fatale: «Quello che dovevo dire l’ho detto ai carabinieri. Non ho altro da aggiungere – spiega un negoziante – Il marocchino non era qui da molto tempo quando è stato portato in ospedale da un signore in auto». Nessuno ha chiesto l’intervento del 118. Nessuno si è mosso per aiutare Tahiri. L’africano si è seduto su un marciapiede. Era sofferente e boccheggiava, fin quando in zona è giunto Antonello Baldassarre , ex volontario di una croce privata. Baldassarre ha caricato Tahiri in auto, lo ha portato al pronto soccorso, dove il 52enne è giunto senza vita. Tahiri era arrivato da Campolongo, venerdì mattina. In ospedale doveva effettuare un controllo in cardiologia. Percorsi 18 chilometri, non si sa come, Rahal è giunto tra via Vignola e via Falcone da Eboli. Il suo cuore si è fermato a cento metri dal pronto soccorso. Chi è convinta dell’omissione di soccorso è Fatiah Chakir . La vicepresidente provinciale della consulta per gli stranieri preannuncia che si costituirà parte civile, se ci sarà un processo.