IL FATTO

Eboli, la stazione di Terna a San Nicola Varco

Il colosso energetico favorevole all’istanza di De Iesu. La sindaca Francese: «No all’elettrodotto aereo su Battipaglia»

EBOLI - Sarà san Nicola Varco ad ospitare la mega stazione di conversione di Terna. Solo due le “voci fuori dal coro” durante la call indetta dalla società privata per comunicare l’esito delle consultazioni concluse il 16 marzo per avviare la seconda fase della progettazione del mega elettrodotto. Mentre la società annunciava, infatti, attraverso le voci di Pietro Visentini e Francesco Perda la novità dello spostamento per l’allocazione della stazione di conversione, la struttura che più preoccupa sia dal punto di vista dell’impatto visivo che ambientale dalla primitiva ipotesi di un terreno agricolo sito nel Comune di Eboli, all’ex mercato ortofrutticolo di San Nicola Varco, Antonio Vitolo , ex dipendente dell’Ersac e rappresentante di un gruppo di agricoltori, ha criticato aspramente l’ipotesi.

«Ci batteremo fino alla morte per evitare che la stazione sorga a San Nicola Varco. Abbiamo già presentato un progetto in Regione che riprende quello abbandonato da tempo. Piana del Sele, Picentini e Alburni non hanno bisogno di energia elettrica, hanno bisogno di agricoltura». La contestazione, accolta con garbo dai manager Terna, non ha impedito, però, di proseguire nell’illustrare l’ipotesi dell’ex mercato ortofrutticolo. Una soluzione che, del resto, era stata suggerita sia dal comune di Eboli che dalle associazioni di agricoltori e da Legambiente. Naturalmente prima di dare per certa la nuova collocazione sia Pietro Visentini che Francesco Perda, responsabili del colosso energetico, hanno annunciato di aver avviato il carotaggio dell’area. Un carotaggio profondo che si aggiunge alle verifiche già fatte dalla Regione Campania ed i cui esiti saranno resi noti nei primi dieci giorni di maggio. Solo se i risultati saranno compatibili con il progetto la stazione sarà definitivamente collocata in quell’area che, finalmente, potrebbe essere bonificata e resa utile alla collettività.

L’opzione “B”, invece è di collocare la stazione di conversione in area Pip del comune di Eboli. In area agricola, ma con una estensione dimezzata, cioè circa 2 ettari invece dei 4 previsti inizialmente, resterebbe solo la stazione di smistamento che Terna ha comunicato di non poter allocare altrove a meno di non collegarsi a Montecorvino con cavi aerei. L’altra voce fuori dal coro è stata quella di Raffaele Petrone , ambientalista battipagliese, che ha contestato lo svolgimento della fase di consultazione in contrasto con la legge nazionale, senza, cioè, un vero confronto con la collettività. L’obiezione è stata “rintuzzata” facendo riferimento all’eccezione prevista per le società che rientrano nel piano strategico nazionale, tenute a seguire, secondo Terna, solo il regolamento europeo.

Petrone, non convinto, ha commentato: «Chiederemo la riapertura della fase di ascolto». In apertura del dibattito la sindaca di Battipaglia, Cecilia Francese , ha sintetizzato le richieste, riservandosi ulteriori precisazioni dopo un Consiglio comunale ad hoc: «Demolizione per intero dell’elettrodotto aereo che attraversa tutto il centro abitato, sistemazione della rete stradale parte bassa del territorio comunale sino al litorale, realizzazione di un circuito ciclabile dal centro città sino al litorale e ritorno, grigliatura e depurazione primaria dei canali di bonifica del Consorzio Destra Sele prima che si immettano nel Fiume Tusciano ed in corrispondenza dell’Idrovora». Il commissario di Eboli, invece, Antonio De Iesu, soddisfatto dell’ipotesi di San Nicola Varco, ha assicurato di voler proseguire il confronto con la società.

Stefania Battista