I DISSERVIZI

Eboli, in fila per il ticket: ma l’ufficio è chiuso

Lo sportello del nosocomio ieri ha aperto con un’ora di ritardo. Caduto nel vuoto l’appello di Scotillo: «Fuori gli imboscati»

EBOLI - Altra mattinata di tensione, dentro e fuori l’ospedale. Il primo allarme è partito all’ufficio ticket. «Hanno aperto alle nove, con un’ora di ritardo. Siamo rammaricati. Hanno dovuto richiamare una dipendente in ferie» è la denuncia di Vito Sparano , sindacalista della Uil Fpl. Ovviamente è stato aperto un solo sportello. Per fortuna ieri mattina, non c’erano molte persone in fila. Un’ora di ritardo non è la fine del mondo: «Il problema è riorganizzare il settore» dichiara Sparano. Più duro era stato il sindacato di Rolando Scotillo che mesi fa aveva chiesto «di stanare tutti gli imboscati negli uffici». Il grido d’allarme “secolare” della Fials è caduto nel vuoto. Dagli infermieri agli amministrativi, secondo il sindacato autonomo ci sarebbero diversi privilegiati che svolgono lavori e mansioni mentre sono stati assunti per altro. Si tratta di comodità dure a morire, spesso consolidate da ataviche protezioni politiche. Chi paga? I cittadini in fila. Ieri al ticket, nei giorni scorsi al Pronto soccorso. Paga chi deve aspettare sei mesi per una visita di controllo che a volte può rivelarsi decisiva per il destino di una persona.

In molti, ieri mattina, hanno ironizzato sulla gaffes dei parcheggi all’interno dell’ospedale. L’autogol dei giorni scorsi tiene ancora banco. «E certoesclama Sparano- Se ci si distrae su questi privilegi, si perdono di vista le cose importanti. Abbiamo chiesto la rimozione delle tabelle e delle catene sui parcheggi riservati su suolo pubblico. Non abbiamo ricevuto alcuna risposta». La Uil aveva lanciato anche una sfida tecnologica all’Asl. Ma nemmeno su quella sono arrivate risposte: «Sono anni che chiediamo un totem per prenotare le visite quando gli uffici ospedalieri sono chiusi. È un’operazione da 10mila euro. Da via Nizza, i dirigenti dell’Asl non hanno replicato».

L’urologo. Manca una firma per l’arrivo di una dottoressa specializzata in Urologia. Manca la firma dei dirigenti dell’Asl. Per il trasferimento. Con l’arrivo dell’urologa, il reparto tornerebbe a operare in maniera indipendente dalla Chirurgia. Ma da via Nizza non sembrano avere fretta. «Con i reparti accorpati ci sono meno posti letto. Questa carenza all’ospedale di Eboli ha creato file lunghe al Pronto soccorso, degenerate nella rissa della settimana scorsa- conclude Sparano- Cosa ci vuole a firmare un trasferimento per il quale l’ospedale di Polla ha dato il via libera?».

Caos esterno. Ieri mattina intanto all’esterno dell’ospedale è riesplosa la confusione per la carenza di posti auto. Un pensionato ebolitano avrebbe donato al Comune di Eboli un terreno vicino l’ospedale. Dopo un sopralluogo del sindaco Mario Conte e del comandante dei caschi bianchi, Mario Dura, sono stati conteggiati trenta posti per le auto. «È una cifra del tutto insufficiente- replicano gli addetti ai lavori in piazza Scuola Medica Salernitana- in ospedale ci vogliono almeno altri 150 stalli. Siamo costretti a rimandare indietro tantissime persone». Ieri mattina sono tornati i vigili urbani a disciplinare il caos: «Ma il problema non si risolve con loro. Certamente i vigili non possono prendere in braccio le auto che non riescono a parcheggiare. Qui il problema sono gli spazi. Mancano le aree per sostare. E dalle otto alle undici di mattina ci sono sempre fila e confusione». I sindacati avevano invitato Conte a valutare un’area tra l’ospedale e gli uffici amministrativi. Si tratta di un terreno molto vasto che potrebbe ospitare 200 auto. Ma come l’Asl, anche il Comune non ha risposto.

(f.f.)