IL CASO

Eboli, i ladri ripercorrono la “provinciale” 30: ripulita un’azienda

È la seconda volta che l’impresa finisce nel mirino dei malviventi 

EBOLI - Sono penetrati in uno dei due depositi dell’azienda edile sulla strada provinciale 30. Era da poco passata l’una e trenta del mattino. Per entrare i ladri avevano tagliato la rete di recinzione della masseria adiacente e rotto i vetri del deposito. Una volta entrati hanno puntato diritto alla ricerca di tre macchinari che non erano in vista: due seghe circolari ed una bilancia elettronica. Quindi hanno scassinato il distributore del caffè portando via i pochi spiccioli che conteneva. Un furto anomalo che ha lasciato basito il titolare.

L’allarme non c’era perché è nel secondo deposito che sono custoditi materiali ed attrezzature più costose e proprio dalla guardiania dell’azienda principale il titolare ha potuto notare che la luce, di solito lasciata accesa nel secondo deposito, era stata improvvisamente spenta. Poche ore prima del furto la guardia giurata che staziona all’edificio principale aveva notato il lucchetto aperto al capannone. Un fatto abbastanza singolare ma che era stato attribuito ad una dimenticanza. Anche perché varcando quel cancello sarebbe suonato l’allarme. Forse proprio questo fatto, notato dai ladri, li avrebbe scoraggiati ed indirizzati al secondo deposito, meno sorvegliato. Sul furto indagano i carabinieri. «Il fatto strano – racconta il proprietario – è che abbiano portato via tre attrezzi che erano nascosti. Non in vista. Evidentemente sapevano dove andare e questo mi spaventa».

Non è la prima volta che l’azienda edile subisce un furto, ma la seconda in poco meno di un mese. La volta scorsa il furto è stato ancora più strano: sono stati sottratti una scopa, una pala ed una carriola usata. Ma a spaventare è soprattutto la sensazione di impotenza che provano i residenti e gli imprenditori della zona. «In un momento come questo – spiega il titolare – ancora di più. Noi siamo chiusi in casa, non possiamo lavorare ed i ladri circolano indisturbati. Se le forze dell’ordine li fermano e li arrestano dopo poche ore sono di nuovo liberi. Non ci sentiamo protetti. Soprattutto nelle zone periferiche come questa». Proprio a causa del ripetersi di furti lungo la provinciale 30 è nata un’associazione di residenti che porta proprio il nome “Sp 30” il cui obiettivo è quello di migliorare le condizioni e la qualità della vita in un’area che è a mezza strada tra il centro abitato di Eboli e Santa Cecilia.

«Ci sono stati anche furti, piuttosto numerosi, di gasolio o di piccoli attrezzi. Alle volte nemmeno denunciati perché di poco conto. Eppure i danni ci sono. – prosegue il titolare – Per esempio i tre attrezzi che mi hanno rubato sono una perdita di circa 10mila euro. Non proprio spiccioli. Per il distributore del caffè, invece, è più il danno che i soldi rubati». Le telecamere installate nel deposito hanno ripreso due furgoni. Forse serviranno ai carabinieri per individuare i ladri. A novembre scorso un’altra azienda sulla provinciale 30 aveva subito il furto di un trattore da 130mila euro.

Stefania Battista