IL FATTO

Eboli, «Gli alberi crescono nelle nostre case»

Le famiglie di un palazzo di Corso Umberto: «I rami dei fusti invadono gli spazi delle abitazioni, ora il Comune intervenga»

EBOLI - È un vecchio palazzo in Corso Umberto I, adiacente Piazza Matteo Cuomo. Un edificio antico che conserva la sua bellezza, se non fosse che ormai è quasi coperto dalla vegetazione. E le tre famiglie che ci abitano proprio non ne possono più. Per tutti parla uno dei residenti, Giuseppe Cuccarano . Ormai anziano, il signor Giuseppe ha 74 anni, vive lì da una vita, ma negli ultimi anni non può più godere della propria abitazione a causa dell’incuria che regna negli spazi sottostanti. «Abbiamo presentato diverse segnalazioni. L’estate scorsa si può dire che abbiamo fatto una guerra, ma senza risultati. Il risultato è questa foresta ». Ed effettivamente i rami degli alberi, cresciuti a dismisura senza alcuna potatura, bloccano praticamente le finestre. «Ci manca la visuale. Vediamo solo gli alberi e le foglie ormai - aggiunge seccato - e dietro all’edificio è anche peggio. L’erba è talmente alta da sembrare una giungla».

Una selva nel cuore della città. «Quel casolare lì sotto?», dice indicando una piccola costruzione dal tetto sfondato. «Non viene mai pulito. Il tetto è rotto e dentro ci sono carcasse di animali morti. Chi ha un buon olfatto sente l’olezzo da casa. Senza contare l’erbaccia. Qui siamo pieni di insetti ed animali. E nessuno vuole intervenire». Secondo i residenti ci sarebbe una questione igienico sanitaria, oltre al semplice fastidio provocato dai rami che invadono tutti gli spazi. «In mezzo a tutta quell’erbaccia trovano riparo un sacco di animali. D’estate non possiamo aprire le finestre perché è una vera invasione di insetti. L’anno scorso, dopo la segnalazione ai vigili, ci dissero che avrebbero avviato le azioni ai danni della proprietà. Ma la situazione non è cambiata neppure un poco. Non mi sembra che in una città civile si possa vedere un simile spettacolo senza che nessuno provveda. Anche noi siamo cittadini e vorremmo che i nostri diritti fossero tutelati». I residenti chiedono solo una operazione di potatura e di pulizia del verde. Manutenzione, insomma, che dovrebbe essere ordinaria amministrazione.

E se anche il suolo in questione, casolare compreso, è di proprietà privata, il titolare dovrebbe essere obbligato a provvedere periodicamente. Anche perché la zona è centrale, non certo in qualche campagna abbandonata e fuori mano. «Ora speriamo che il commissario prefettizio Antonio De Iesu raccolga il nostro appello - conclude Cuccarano perché la passata amministrazione non ha mantenuto l’impegno. Eppure quando si vota tutti si ricordano di noi. Quando si tratta di farci vivere in condizioni dignitose non esistiamo più. Basterebbe una giornata di lavoro per ripulire la piazza, eliminare gli animali morti e potare gli alberi. Adesso siamo stanchi ».

Stefania Battista