SOS SICUREZZA

Eboli, gambizzato in via Nobile: arrestato il “pistolero”

Ai domiciliari Enzo Avallone che ha ferito un 45enne marocchino suo conoscente

EBOLI - Lo hanno fermato a mezzanotte, con la pistola Canik, calibro 9x21. Due ore prima aveva ferito un tunisino, alla gamba sinistra. Enzo Avallone , 43 anni, è agli arresti domiciliari da lunedì notte. Questa mattina comparirà davanti al gip Giandomenico D’Agostino per la convalida dell’arresto. Avallone deve rispondere di lesioni gravi e porto abusivo di arma da fuoco. L’indagine è condotta dal pm Cantarella. L’avvocato Giuseppe Russo difende il 43enne che ha fatto fuoco contro il tunisino 45enne.

Avallone gestisce un circolo ricreativo in via Gonzaga, a pochi metri da un noto supermercato. Conosceva il tunisino che ha ferito, sparandogli alla gamba sinistra. Si indaga sui futili motivi, una lite su una cifra irrisoria di denaro, conclusa con la sparatoria.

Il colpo di pistola ha scavato la carne e ha lesionato un’arteria. Per questo motivo i medici dell’ospedale di Eboli, dopo le prime cure hanno trasferito il maghrebino in chirurgia vascolare, all’ospedale Ruggi di Salerno. La prognosi è riservata. «Il tunisino è stato fortunato» hanno spiegato i camici bianchi, pochi minuti prima di salire in ambulanza e trasferire il ferito a Salerno. «Avevano mangiato insieme domenica, poi lunedì sera c’è stata la sparatoria» raccontano dei conoscenti di Avallone e del tunisino.

Erano le 22 di lunedì quando si è sentito l’esplosione del colpo di pistola. I residenti di via Umberto Nobile hanno avuto un tonfo al cuore. Erano ancora tanti gli avventori davanti a due bar della zona. Il ferimento è avvenuto nei pressi del palazzo Massajoli, sede del Piano di Zona. Avevano mangiato insieme, Avallone e il tunisino. Poi qualcosa è andato storto. I carabinieri, agli ordini del capitano Giuseppe Dispenza , hanno chiuso il cerchio in due ore. Gli uomini della stazione, del nucleo radiomobile e del nucleo operativo di via Dalla Chiesa hanno identificato Avallone in strada, poi hanno perquisito l’abitazione in via Riccardo Romano, al rione Pescara, dove sono stati ritrovate altre 14 cartucce. I militari hanno raccolto la testimonianza decisiva del ferito che ha riportato anche la frattura scomposta della gamba sinistra.

In via Nobile c’è stato un fuggi fuggi generale, con successivo dibattito sui social: «città invivibile e insicura…città di zingari…non se ne può più…». Il tunisino è stato soccorso dai medici del 118 di Battipaglia e trasferito in Pronto soccorso, a Eboli. Un equipe composta dai medici Luigi Sparavigna e Angelo Maurano (chirurghi) Laura Baccari e Paola Cuofano (rianimatori) Vincenzo Rinaldi (radiologo) ha seguito il paziente per quattro ore prima che, nel cuore della notte, venisse trasferito al Ruggi di Salerno.

Nel frattempo i carabinieri perlustravano palmo a palmo la città fino a rintracciare Avallone, fermato, identificato e trasferito agli arresti domiciliari. Questa mattina l’indagato comparirà davanti al giudice D’Agostino, a cui dovrà spiegare perché girava armato in città, per quale motivo ha esploso il colpo di pistola nella gamba del tunisino e se sia realmente pentito del suo gesto pericoloso.